I nerazzurri a Euro 2020 - Eriksen, un anno sulle montagne russe

Di Christian Eriksen in un anno e mezzo di nerazzurro si è detto e scritto di tutto. Doveva essere il direttore d'orchestra, come nella pregevole presentazione dell'Inter Media House, ma soprattutto nella prima parte di quest'ultima stagione, il palco, l'ha visto solo da lontano. Non è funzionale al modulo di Conte, non si è adattato al calcio italiano, non capisce la lingua; a gennaio è sulla lista dei partenti. Poi la svolta, è il 26 gennaio, derby di Coppa Italia, e l'annata del danese cambia. Il talento non si discute, l'applicazione ai dogmi contiani neanche. È l'uomo in più per lo scudetto, e non è un caso che a Crotone sul gol che di fatto messo il sigillo nerazzurro sul tricolore, c'è la sua firma.
Ora l'Europeo, con la sua Danimarca, dove ha recentemente superato Micheal Laudrup per numero di presenze (108 totali) e può avvicinarsi al primatista assoluto Peter Schmeichel (129). Il girone dei biancorossi non è proibitivo, al di là dello scontro con l'amico Lukaku e il suo Belgio infatti, la squadra di Kasper Hjulmand dovrà vedersela con Finlandia e Russia, gli ottavi un obiettivo alla portata, poi chissà.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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