Garlando: "Barella come Gattuso nel 2006. Disputerà lo stesso torneo?"

Garlando: "Barella come Gattuso nel 2006. Disputerà lo stesso torneo?"
domenica 9 giugno 2024, 13:50News
di Marco Corradi

Nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando fa il punto sul recupero di Nicolò Barella e fa un paragone di prestigio: "Progressi nella guarigione di Nicolò Barella, ma se, dopo giorni di cure e riposo, l’affaticamento non è rientrato e si registrano solo miglioramenti, è lecito tenerci il dubbio che il centrocampista possa non esserci al debutto con l’Albania (100% di giocatori in campionati esteri) e che debba passare le armi a un compagno. Mancano solo cinque giorni. Sarebbe una tegola grossa come il tetto, perché è il giocatore meno sostituibile. Barella imposta, recupera, fa l’incursore, segna… Calhanoglu è stato eletto miglior centrocampista del campionato, ma Nicolò non è stato inferiore e, se il turco ha brillato tanto, gran parte del merito è stato proprio di Barella che lo sostituiva in regia quando era soffocato dal pressing e gli ha sempre coperto le spalle.

Cristante può sostituirlo nell’interdizione, Fagioli nella costruzione, Frattesi nelle incursioni. Ma uno che riunisca le tre funzioni, come fa lui, non c’è. Qualsiasi Patroclo non sarebbe mai Achille. Una Germania fa, 2006, Achille era Rino Gattuso. Faticava ad assorbire l’infortunio, come Barella. Partì lo stesso per Duisburg. «Anche perché altrimenti mi sarei legato al pullman con una corda», spiegò Ringhio. Saltò il debutto con il Ghana, riprese le armi ed entrò in battaglia a metà della seconda partita con gli Usa e poi disputò un torneo mostruoso, simbolo del trionfo non meno di Cannavaro. A questo punto noi pensiamo che Barella possa essere in campo fin dalla prima gara, ma se non dovesse farcela, non buttiamoci giù.

Consideriamolo piuttosto un rito magico per evocare lo spirito del Mondiale 2006. Germania allora, Germania ora. Allora un mediano di una squadra milanese (Gattuso), ora pure (Barella). Allora l’Achille calabro passò le armi a un Patroclo romanista (Perrotta), ora quello sardo farebbe lo stesso (Cristante). Se la storia comincia a ripetersi all’inizio, può essere che tiri dritto fino a Berlino. Ci andremo, Beppe?".