Domenghini: "I giornalisti parlavano sempre di Mazzola, Suarez e Corso. Meritavo più attenzione"
Angelo Domenghini, uno dei protagonisti della Grande Inter degli anni '60, è stato intervistato a La Gazzetta dello Sport, e ha ricordato così il suo arrivo in nerazzurro: "Avevo 23 anni, con tre campionati in A. All’Atalanta prendevo un milione a stagione, firmai un contratto in bianco e Angelo Moratti scrisse: quindici. Ero arrivato a Milano con la Seicento, mi sono subito comprato un’Alfa decappottabile, come quella di Mazzola".
Con l’Inter una coppa Campioni e due Intercontinentali. Il momento più bello?
"Tutti. Come fai a scegliere? Eravamo una grandissima squadra, ma i giornalisti parlavano sempre di Mazzola, Suarez, Corso. E poi Corso, Suarez, Mazzola. Giusto, erano bravi, erano le stelle. Ma anch’ io facevo qualcosa. Io non voglio dire che sono stato sottovalutato, ma forse, dico forse, meritavo un po’ più di attenzione. Anche in Nazionale. Si parlava solo di Riva, Rivera, Mazzola, Boninsegna. Ogni tanto anche di Domenghini. Anche a Cagliari: lo scudetto vinto è stato, per molti analisti e osservatori, solo lo scudetto di Riva. Certo, Gigi meraviglioso, grandissimo, formidabile. Ma c’ero anch’io, per la miseria. Per fortuna Gigi e gli altri non se la tiravano e sapevano cosa facevo".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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