De Zerbi attacca: "L'Italia forse troppo presuntuosa con il PSG, non conoscevano i giocatori..."

Intervistato da Alessandro Cattelan per Supernova, Roberto De Zerbi ha parlato di Luis Henrique, allenato nell’ultima stagione all’Olympique Marsiglia e da pochi giorni ufficialmente nuovo giocatore dell’Inter.

"Luis Henrique è bravo, un bravo giocatore. Poi San Siro è San Siro, ma anche il Velodrome non scherza. Bisognerà capire le tre partite a settimana perché non le ha mai giocate. Ma ha forza fisica, qualità tecniche, è un ragazzo per bene. Un bell'acquisto", ha dichiarato De Zerbi.

Il tecnico italiano ha poi parlato del suo ruolo nella crescita del giocatore: "I giocatori non hanno bisogno dell'allenatore, l'allenatore cerca di aiutarli a metterli nella posizione migliore e a dargli fiducia. Lui è un brasiliano di Rio, ha bisogno di un po' più di affetto. Il lavoro di allenatore è bello perché è di campo ma ancora di più mentale, non tutti hanno la stessa chiave d’accesso e non sempre ci riesci. Con lui io e la società abbiamo fatto un bel lavoro. Purtroppo eravamo obbligati a cedere, sarebbe stato un titolarissimo".

De Zerbi ha poi smentito ogni contatto con l’Inter per il futuro: "Non mi hanno mai chiamato. Già da venti giorni ho parlato con futuri giocatori, siamo stati a Miami col presidente e il direttore sportivo dal proprietario. Quando ho un impegno mi piace portarlo a termine. Se mi sento tradito me ne vado. Ma avevo un impegno e mi dava fastidio andarmene".

Infine, un commento sulla finale di Champions League e sulla percezione del PSG in Italia: "Risultato strano, l'Inter è una grande squadra, Inzaghi è un grande allenatore e non ci stanno cinque gol di scarto. Però l'Italia è stata presuntuosa col PSG. Non l'Inter, l'Italia. Non conoscevano giocatori come Dembelé, Doué, Vitinha, Joao Neves, o da dove provenisse Pacho. Il PSG ha passeggiato col Liverpool e con tante altre squadre".