Beccalossi rivela: "Ho beccato 12 ragazzi a giocare con la play una sera: volevo premiarli"
In una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Evaristo Beccalossi parla anche del rapporto costruito con l'Under 19: "Non è vero che le nuove generazioni sono viziate, i ragazzi vanno ascoltati. Mi hanno insegnato il loro linguaggio. Grazie a questi baldacchini (indica il cellulare, ndr ) hanno scoperto chi ero: prima mi chiedevano pure se fossi destro o mancino. Dopo l’espulsione nel girone contro il Portogallo sono andato da Lipani e gli ho detto: “Hai fatto una stupidaggine, succede. Adesso non la farai più”. Una sera, tardi, ne ho trovati dodici a giocare con la play. Qualcuno temeva una punizione. Figuriamoci: “Voi andreste premiati, perché così state facendo gruppo”.
"Ai miei tempi nelle camere succedeva di peggio. Dopo la sconfitta nel girone abbiamo lasciato che i ragazzi liberassero la testa al mare sulle moto d’acqua. Con Bollini andavamo d’accordo, l’ambiente era molto buono. Io ho portato la mia fantasia. Un giocatore un giorno mi ha visto fumare e mi ha chiesto se poteva anche lui: “Ok, ma mettiti in un angolo e non farti beccare”. Voglio bene davvero a questi ragazzi. Hasa dopo ogni passaggio sbagliato si copriva la faccia con la maglietta. Gli ho detto di piantarla e di essere felice delle sue qualità. Lo spogliatoio è importante. In ritiro, per fortuna, io non avevo il telefono: sa quanti casini avrei combinato se l’avessi avuto? Questi giovani sono proprio bravi".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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