Sembra un attaccante, ma non lo è: Calha capocannoniere, l'Inter ha ritrovato un campione
E pensare che sembrava avere la valigia pronta, con un destino che già segnato e un futuro pronto a tingersi dei colori del Galatasaray o del Fenerbahçe. Invece Hakan Calhanoglu è rimasto all'Inter e, nei numeri, sta vivendo una delle migliori stagioni della sua carriera. Il Calha ritrovato è sin qui la più grande notizia dell'era-Chivu, più anche delle due riserve d'attacco e di quel pressing alto che è stato introdotto dal neotecnico nerazzurro. Il turco non si limita alla regia, ma segna come e più di prima: è lui il volto di un'Inter che si è ritrovata nella grinta e nella cattiveria, dimenticando l'ingiustizia di Napoli e non facendosi scomporre dal doppio rigore non concesso su Pio Esposito.
Panta rei, tutto scorre e i nerazzurri lo stanno pian piano imparando. Vietato focalizzarsi sugli errori propri e altrui, il focus dev'essere sull'oggi e sulle partite da giocare nell'immediato, con l'obiettivo di rimettersi lo scudetto sul petto. La prestazione di Calha è stata lo specchio, nei fatti e nei numeri, di quella nerazzurra: sessanta minuti di possesso sterile facendo correre la Fiorentina e trovandosi di fronte un de Gea insormontabile, per poi accelerare e chiudere sul 3-0 contro una squadra che è penultima e in crisi nerissima. Si può dire che Calha fosse uno dei peggiori in campo e dei meno appariscenti, fino a quel minuto 66.
Ci ha pensato proprio lui a sbloccarla con una sassata dal limite, propiziando la reazione dell'intero centrocampo nerazzurro. Sucic gli ha dato corda trovando il raddoppio cinque minuti dopo, con un gol "zidanesco", poi ecco il tris su rigore: gol e doppietta per Calhanoglu, che ha segnato quattro gol nelle ultime tre partite in nerazzurro. E, da stasera, è clamorosamente il capocannoniere della Serie A con cinque reti in sette presenze: un titolo di leader condiviso con Orsolini, in una classifica surreale. Dietro al duo ci sono infatti Pulisic, De Bruyne, Anguissa, Nico Paz e un solo centravanti: l'ex nerazzurro Bonazzoli, ora alla Cremonese e maestro di rovesciate. Per trovare le vere punte, bisogna scendere sotto l'ottavo posto: ecco Lautaro, Thuram e Vlahovic a quota 3. Calha brilla, e con lui l'Inter: l'aggancio al Milan è realtà, ora sotto con Verona e Lazio, inframmezzate dal Kairat...
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