ESCLUSIVA - Il doppio ex Pelè: "All'Inter manca consistenza. Con il Porto sfida alla pari"

La musichetta della Champions League torna a riecheggiare fra le colonne di San Siro: mercoledì alle 21:00 l'Inter affronterà il Porto nella partita valida per l'andata degli ottavi di finale. Inutile ricordare l'importanza di poter raggiungere il turno successivo: basti pensare che la Beneamata non raggiunge i quarti della massima competizione europea per club dalla stagione 2011/2012, quando si fermò di fronte al Marsiglia. 

La redazione de L'Interista ha contattato un doppio ex della sfida, il portoghese Vítor Hugo Gomes Passos, meglio noto come Pelé, campione d'Italia con l'Inter nel 2007/2008, quando si ritagliò un discreto spazio in rosa a dispetto delle non alte aspettative nei suoi confronti, prima di essere ceduto nuovamente ai Dragoes nella trattativa per arrivare a Ricardo Quaresma. 

Che ricordi ti suscita questa partita?

"Guarderò Inter-Porto con un mix di emozioni importanti, il mio cuore sarà diviso fra le due. Da un lato il Porto, che è da sempre la mia squadra del cuore, dove sono nato e cresciuto. Il club per cui ho tifato fin da piccolo, insomma. Ma anche l'Inter, pur se non sono rimasto molto a lungo, mi è rimasta dentro".

Come mai?

"Quella nerazzurra era la maglia che più di tutte sognavo di indossare. A rendermi orgoglioso più di ogni altra cosa è di poter dire di aver vinto con entrambe le casacche. Una soddisfazione enorme per me".

Molti considerano l'Inter favorita, sulla carta. C'è il rischio di sottovalutare l'avversario?

"Credo di no, che non ci sia questo pericolo. Dico questo perché Sergio Conceiçao è riuscito a creare una mentalità forte nella sua squadra, che può combattere con le grandi squadre europee come l'Inter. E questo gli viene riconosciuto, Inzaghi lo sa e lo stesso i calciatori".

Il tuo pronostico?

"Dico che sarà una sfida da 50% e 50%, per me, non vedo una squadra più avanti dell'altra".

L'Inter dove può arrivare in questa Champions?

"Io credo che in questo momento di alti e bassi debba ritrovare quella consistenza che è stata a lungo il punto di forza di Conte prima e Inzaghi poi. Perché la la qualità ed il talento di certo non mancano per poter dire la sua".