ESCLUSIVA - Dybala, l'ex portiere dell'Instituto: "Che fastidio quel sinistro: faceva quel che voleva"

ESCLUSIVA - Dybala, l'ex portiere dell'Instituto: "Che fastidio quel sinistro: faceva quel che voleva"TUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 5 maggio 2022, 09:36Esclusive
di Daniele Najjar

L'annuncio e la smentita (di rito?): in queste ore, mentre in casa Inter si pensa più alla partita di domani sera contro l'Empoli che al mercato, si è parlato molto del possibile arrivo di Dybala nella prossima stagione. E' arrivata poi la smentita dell'agente Jorge Antun, che ha spiegato come la decisione da parte calciatore vada ancora presa.

La redazione de L'Interista ha parlato della Joya con un suo ex compagno, portiere all'Instituto de Cordoba, club che ha lanciato l'attaccante argentino: stiamo parlando di Julio Cesar Chiarini, che ha visto crescere il fantasista bianconero.

Qual è il primo ricordo che hai del giovane Paulo?

"Quando è arrivato in albergo per la prima volta e si è seduto al mio tavolo con i più grandi della squadra, beh in quel momento, in cui se ne stava lì tranquillo, al suo posto, si capiva molto della persona. Ho sempre detto che oltre ad essere una crack, grazie alla sua testa le cose gli sono venute molto più facili".

Il suo mancino al tempo, negli allenamenti, era già quello di oggi?

"Assolutamente, era molto difficile che fermassi i suoi tentativi, un sinistro infermabile. Mi dava molto fastidio quando provata tiri e punizioni, perché era davvero molto preciso, faceva quello che voleva. E rimasi stupito per quella che era la sua età. E' maturato molto velocemente".

Non pensi sia uno dei pochi "10" di una volta, tutto tecnica e inventiva, rimasti in circolazione?

"Sì, è un 10 puro, altri sono più moderni e fisici. E con noi ha giocato più da 9, in Italia adesso viene spesso indietro e si fa dare la palla, gioca da registra totale della squadra. Ma noi lo abbiamo usato più dentro l'area".

Si parla con insistenza dell'Inter per il suo futuro: sarebbe una buona scelta per lui?

"Sarà felice ovunque, per la sua storia, per l'amore che ha per la sua professione e per le sue radici. L'importante è che possa scegliere dove giocare ed essere felice, che sia all'Inter o altrove".

Alla Juventus poteva dare anche di più di quanto non ha dato (che è tanto) o gli infortuni lo hanno limitato troppo?

"Penso che abbia fatto molto più di quanto probabilmente pensasse: essere un capitano, un idolo di un club così è per pochissimi e lui ce l'ha fatta. Se glielo chiedi ti dirà lo stesso: che non avrebbe mai immaginato di vivere quello che ha vissuto. Paulo è molto completo e soprattutto un grande uomo".