ESCLUSIVA - Bolchi: "L'Inter mi preoccupa, Inzaghi deve gestire l'ansia dei giocatori"
Cresce l'attesa per il big match di domenica sera, fra Juventus ed Inter: in un momento in cui la delusione per la mancata qualificazione della Nazionale italiana ai prossimi Mondiali deve essere ancora smaltita, i tifosi nerazzurri ripongono le proprie speranze sulla squadra di Inzaghi e su quella che sembra un'ultima spiaggia, o quasi, per la vittoria dello Scudetto.
La nostra redazione ne ha parlato in esclusiva con Bruno "Maciste" Bolchi, storico ex centrocampista della Beneamata.
Sig. Bolchi, come ha vissuto la mancata qualificazione della Nazionale al Mondiale?
"Molto male, come tutti. Soprattutto considerando il valore dell'avversario che ci ha eliminati, con tutto il rispetto per la Macedonia. Che poi non era nemmeno una "Macedonia" al completo: al massimo avevano messo dentro qualche mela e pera... (ride, n.d.r.). Questo momento nero deve far riflettere tutti e ad ogni livello".
Lei come si spiega questo fallimento?
"Nel nostro Paese manca l'equilibrio nei giudizi. Per mesi ho sentito parlare del nostro campionato come se fosse il migliore del mondo, quello in cui si gioca meglio, quello più affascinante. Ma la realtà è diversa, i campioni sono altrove e questo pesa sulla Nazionale. Le cause poi sono molteplici. Per esempio: guardavo Bayer L.-Atalanta ed in campo c'era un solo italiano, mi sembrava un match di Bundesliga".
Troppi stranieri, dunque?
"Sicuramente, ma non è solo quello. Penso alle rose allargate: oggi molti tecnici hanno talmente tanti giocatori a disposizione, che non vanno nemmeno a vedere i match della Primavera, non sanno che giovani hanno a disposizione. Come fa un giovane ad emergere in un contesto simile? Alla fine poi la colpa va tutta sull'allenatore".
Almeno Mancini è rimasto.
"E ne sono felice: mai ho pensato che la soluzione fosse quella di mandarlo via. Ci ha fatto vivere una grande gioia in estate, ma in quel momento tutti dicevano che eravamo tornati, che eravamo fortissimi. Non era così, e non siamo 'brocchi' ora. Giusto ripartire da Mancini, per continuare la ricostruzione".
Venendo al campionato, cosa si aspetta in questo rush finale dall'Inter?
"Sinceramente, da tifoso, sono preoccupato. Questa squadra mi fa preoccupare, perché dall'inizio ho sempre detto che è la squadra più forte, attrezzata ed i giocatori sembravano saperlo. Giocavano ed anche quando erano in svantaggio sembravano sapere che prima o poi il gol sarebbe arrivato. Ora invece il pensiero che trasmettono è un altro: 'E se il gol non arriva?'. Ha lasciato tanti punti per strada ed a Torino sarà dura".
Un'ultima spiaggia?
"Direi di sì se parliamo dello Scudetto. E giocare a Torino sappiamo quanto è dura. L'Inter ha la possibilità di vincere in casa della Juve. Questo match può essere un'occasione, per tornare a vincere e riacquistare morale e fiducia, battendo una storica rivale".
Inzaghi come può incidere in questo momento?
"Soprattutto sulla testa dei giocatori. Sulla convinzione e fiducia. A livello di gioco l'Inter raramente ha steccato, si vede però che fra la stanchezza e la mancanza di risultati, i giocatori hanno un po' il freno a mano tirato. Inzaghi dovrà essere bravo a gestire questo momento di ansia dei giocatori, senza esagerare con le scelte forti, per non ottenere l'effetto opposto".
Ma l'Inter ha un problema in attacco?
"Chiaramente l'anno scorso c'era un giocatore che ti risolveva molti problemi, che era Lukaku. E la sua assenza si sente abbastanza, senza nulla togliere agli attaccanti che ci sono ora. Ma Inzaghi ha a disposizione un reparto di tutto rispetto, che infatti fino a poco tempo fa ha fatto molto bene. Dzeko e Lautaro sono due grandi attaccanti, devono solo ritrovare il giusto smalto".
E se il prossimo anno arrivasse anche Dybala?
"Non direi certo di no. Bisogna capire se ci sono le condizioni per inserirlo al meglio. Ma le sue qualità sono sotto gli occhi di tutti, non può che far bene un giocatore della sua caratura ad una squadra come l'Inter".
Sensazioni per la partita di domenica?
"Ovviamente mi auguro che l'Inter possa farcela, anche se non sarà facile, perché i bianconeri ora hanno ritrovato compattezza e solidità. Devo dire che in questo momento vedo la Juventus con meno antipatia, diciamo, visto che sulla panchina c'è un allenatore che io allenai ai tempi in cui giocava al Pisa. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con lui e dunque devo dire che vederlo far bene mi fa piacere".
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