Volge al termine l'estate poco brillante dell'Inter. Ora si fa sul serio e c'è bisogno di certezze
Ci siamo, il campionato bussa alla porta e i tifosi fremono, non solo per l’inizio della stagione ma anche per la fine (lieta?) di un calciomercato che, appunto, sembra non avere mai termine. In entrata c'è ancora da riempire la casella in difesa lasciata libera da Ranocchia ,mentre in uscita fortunatamente Skriniar e Dumfries, ad oggi, indossano ancora la maglia nerazzurra. Purtroppo il 31 agosto è ancora lontano e l’attesa perché tutto rimanga invariato non è mai stata così lunga.
Parlando di campo, non è proprio l'ideale arrivare a 4 giorni dal debutto in campionato contro il Lecce in queste condizioni, ma sappiamo che nel calcio tutto può cambiare nell'arco di pochi giorni.
L’estate nerazzurra non è stata molto positiva sia a livello di risultati (che per fortuna non contano nulla) sia per quanto riguarda le prestazioni.
Stiamo però parlando solo di amichevoli e con squadre più pronte a livello di preparazione e di primissima fascia. L’obiettivo era quello di calarsi subito nel clima agonistico che quest’anno arriverà già il 13 agosto. Non credo che una squadra come l’Inter si possa lasciare influenzare da 4 partite amichevoli, contro Lugano, Lille, Lens e Villarreal, non brillantissime. I dubbi maggiori li ho sulla fase difensiva anche se, in realtà, anche la fase offensiva non è stata all’altezza della propria potenzialità. Il lavoro da fare c’è e pare sia anche molto e quindi Inzaghi dovrà velocemente sistemare gli attuali difetti della sua squadra. Dietro stiamo soffrendo tanto, abbiamo pochi riferimenti e poca copertura da un centrocampo che sembra sempre essere indeciso sulle corrette posizioni da prendere nelle varie fasi, con il risultato che i tre difensori rimangono “scoperti” e quindi poco protetti. Asllani ha qualità e personalità ma, logicamente,non ha ancora il giusto affiatamento con i compagni di reparto. La settimana in corso dovrà servigli per migliorare quel tanto che basti per sostituire Brozovic. Il croato è tornato ad avere quel problema al polpaccio che la scorsa stagione lo tenne fuori dal campo per un po’ è il ragazzo arrivato da Empoli avrà, probabilmente, la prima chance di dimostrare che ha le capacità per non far rimpiangere il croato fresco di ricco rinnovo.
Davanti la Lu-La da l’impressione di non aver dimenticato il feeling avuto due anni fa, ma la manovra un po’ “faticosa” non le dà, per ora, modo di esprimere al meglio le proprie qualità. Romelu viene ancora servito poco e con palloni che non gli consentono di esprimere tutto il suo potenziale. La squadra risulta dunque ancora un po’ imballata cosa che però ritengo sia anche normale in questa fase iniziale della stagione. Contro il Villarreal l’Inter ha mostrato l'antico vizio di subire gol ad ogni tiro in porta (circostanza ben evidenziata dai giornali sportivi che però hanno praticamente glissato sugli stessi 4 gol dell’Atletico a Torino). Continua l’interrogativo sulla bontà della scelta di affidare ancora la titolarità della porta ad Handanovic. Il capitano è capace di salvare il risultato e di essere decisivo per la vittoria di un match ma, bisogna dirlo, si rende anche protagonista di interventi discutibili che possono mettere in salita il percorso della squadra durante una partita. Inzaghi dovrà risolvere anche questo rebus. Il tempo per gli esperimenti sta per scadere, ora si fa sul serio e c’è bisogno di certezze. Sabato si parte e, al di là di tutto, non vedo l’ora che inizi la nostra stagione.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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