Tra stadio, mercato, per colpa di chi, l'Inter deve tornare a correre

Tra stadio, mercato, per colpa di chi, l'Inter deve tornare a correreTUTTOmercatoWEB.com
domenica 5 marzo 2023, 16:35Editoriale
di Gabriele Borzillo

Che settimana quella appena trascorsa. Piena di notizie, tutte ovviamente da prendere col beneficio d’inventario. Una lunga sequenza di potrebbe, dovrebbe, sarebbe, qualunque verbo vi venga in mente aggiungete pure l’ebbe finale e siamo a posto. Comunque, giusto per fare un piccolo riassunto degli accadimenti che avrebbero (vale anche per il plurale, aggiungete ebbero e funziona) invaso il pianeta Inter, iniziamo con la storia più divertente, eufemismo, del momento: lo stadio. Già, quella roba dentro la quale si gioca a pallone davanti a un tot di spettatori, avete presente? Il Meazza, San Siro è il quartiere, lo stadio è intitolato al più grande calciatore italiano di tutti i tempi, pare non scaldare più di tanto le due società milanesi. È vecchio, servizi pochi che dire zero pare brutto, lasciamo perdere il problema bagni, ecco lasciamo perdere va, bisogna (non bisognerebbe) necessariamente modernizzarlo, renderlo all’altezza dei principali templi del calcio europeo e mondiale: perché il Meazza è la storia del calcio, di ovunque, ha scritto pagine fondamentali dello sport più popolare del mondo, vederlo ridotto così a me provoca fastidio e qualche lacrimuccia. Comunque, niente paura: l’Inter ha deciso di levare le tende, destinazione Milano Sud. Almeno così sembrava. Perché, se analizziamo ben bene le parole della dirigenza nerazzurra, tutta questa volontà di costruire lo stadio da soli - sarebbe anche ora - non mi sembra ci sia. Potrebbe essere una soluzione percorribile restare nel tempio del calcio milanese e non solo, ammesso e non concesso che i cugini decidessero di cambiare destinazione. Siamo in piena telenovela, attendiamo tutti con piacere di conoscere cosa accadrà nella puntata di domani, poi in quella di dopodomani e così via, fino a data da destinarsi. Con la politica che, al solito, cerca di smarcarsi il più possibile: io non c’entro, è colpa di quello, no, sono gli altri: un mix di indecisioni, un balletto che i tifosi, francamente, non meritano.

Questione allenatore: Simone Inzaghi ha delle colpe, girarci intorno cercando disperatamente appigli coi quali spiegare che lui è bravissimo, bellissimo, preparatissimo non funziona, lo scrivo io che continuo a considerarlo, nonostante tutto, uno che potrebbe fare tanto ma tanto bene al calcio. Poi il suo modello mono schema rovina tutto: l’Inter gioca un calcio prevedibile che più prevedibile non si può. Certo, vero, contro le cosiddette grandi sembra faticare meno: probabilmente perché le cosiddette grandi cercano di giocare a pallone a loro volta, non si chiudono per ripartire e gli spazi si trovano, aahhh se si trovano. Però…perché scusate, va bene, d’accordo, cacciamo Inzaghi (per prendere chi ancora non ho capito), ma com’è che nel girone di andata facevamo tanto bene con le piccole e perdevamo tutti gli scontri diretti? C’è una spiegazione anche a questo. Sincero: corretto colpevolizzare l’allenatore, lui è la guida. Ma quelli che ciondolano per il campo senza una ragione vera, quelli bisogna perdonarli tutti? Non so, vogliamo anche porgere loro le nostre scuse per qualche fischio, che magari si sono offesi, permalosi che non sono altro. Quindi sì, d’accordo, prendiamocela (mi metto in mezzo) con Simone. Ma, accanto a Simone, una leggera reprimenda a chi poltrisce, ha la testa chissà dove, gioca quasi come per farci un piacere, no?

La strada è lunga, manca tanto. Rimettersi in riga, tutti intendo: in Champions non ci si arriva per grazia ricevuta. Torniamo a vincere, invece di perderci nel nulla delle chiacchiere.

Alla prossima.