Thuram e Calhanoglu vogliono rimanere. La domanda è: l'Inter resisterà alle tentazioni?

Thuram e Calhanoglu vogliono rimanere. La domanda è: l'Inter resisterà alle tentazioni?TUTTOmercatoWEB.com
sabato 28 dicembre 2024, 23:02Editoriale
di Yvonne Alessandro

Nessuno ha chiesto o vuole lasciare l'Inter. 
Eppure è come se nell'aria si captasse una sensazione... come se questo non dipendesse unicamente dalla volontà dei singoli giocatori.

Semplifichiamo il discorso, di modo da non creare fraintendimenti: come qualsiasi altro grande club che si rispetti, anche per l'Inter è necessario gestire l'equilibrio delicato tra chi rappresenta il cuore pulsante della squadra e chi invece potrebbe rivelarsi opportunità di mercato che, talvolta, possono capitare all'improvviso... magari senza più ripetersi.

Ecco, questo potrebbe riguardare due dei protagonisti indiscussi della stagione attuale: Hakan Calhanoglu e Marcus Thuram.

Direte voi: "Perché mai dovrebbero dire addio?", "Stanno bene all'Inter", "Calha ha anche rispedito al mittente le avance mostrate dal Bayern in estate". Tutto alquanto comprensibile, nulla da dire, tant'è che nessuno dei due ha manifestato la volontà di forzare la mano al presidente Marotta per fare le valigie e approdare nel primo lido luccicante e disponibile.
Eppure lo sanno anche i muri: il mercato è imprevedibile. Non per fare allarmismi o creare panico collettivo immotivato, o tanto per il gusto di vedere le reazioni dei tifosi più spassionati. Pongo solo una riflessione: oggi chi può garantire con assoluta certezza la permanenza di Calhanoglu e Thuram in nerazzurro? Semplice: nessuno.

Nemmeno l'Inter. 
Nonostante le perdite ammontino a 46 milioni di euro - parola di Marotta -, se un giorno si presentasse alla porta della sede di Viale della Liberazione un emissario di un club qualsiasi munito di valigetta con soldi sonanti che soddisfino le pretese economiche, beh... l'Inter potrebbe anche prendere in considerazione un piccolo sacrificio. Ossia salutare uno tra Calha e Tikus.

Proprio poco meno di 24 ore fa è circolata l'intervista del centrocampista turco che ha svelato: "La scorsa estate l’aveva cercata il Bayern. Ha tentennato? C’erano gli Europei e fino a che non sono finiti il mio procuratore non mi ha detto nulla. Poi mi ha chiamato dicendomi che c’erano queste opzioni. Io l’ho fermato subito e gli ho detto senza esitazioni: 'Parla con l’Inter, non con me. Farò solo quello che vogliono loro'".
Stesso giorno nella quale è stata diffusa quella dell'attaccante francese, attuale capocannoniere a pari merito con Retegui con 12 gol: "Ho una clausola da 85 milioni ma lo dico chiaro: non accadrà mai che io lasci l'Inter sfruttandola".

Da entrambe le dichiarazioni, tuttavia, si arriva ad una semplice ma decisiva considerazione di fondo: se l'Inter lo riterrà opportuno, uno dei due giocatori potrà anche essere venduto. Altrimenti resteranno.

Perché proprio loro? I motivi sono distinti. 

Da un lato Thuram ha tanto mercato e fa gola da mesi al Paris Saint-Germain, con altre grandi top d'Europa che lo seguono a fari spenti. I parigini infatti non sembrano aver colmato il vuoto lasciato da Mbappé e riuscire a firmare un punto fermo della Nazionale Francese garantirebbe un impatto superiore a livello d'immagine. Non si ferma qui l'interessamento per Marcus, vista la clamorosa esplosione avuta: con appena un altro gol raggiungerebbe lo stesso numero di segnature in Serie A dello scorso anno. Inoltre la fedele spalla di Lautaro Martinez è finalmente diventata qualcosa di più: dalla tecnica raffinata alla corsa impressionante, Tikus è cresciuto nel ruolo di rapace d'area di rigore e quando attiva la modalità terminator non lascia scampo a nessuno. A 27 anni, prelevato a parametro zero dal Borussia Monchengladbach, sarebbe una ricca e succosa plusvalenza per il club nerazzurro. Ancora meglio di quanto incassato dalla cessione di Onana allo United, per intenderci.

Nell'altro piatto invece figura Calhanoglu, il comandante in cabina di pilotaggio, uno dei pilastri viventi della squadra al quale Simone Inzaghi non riesce a fare a meno. Oltre che cecchino pressoché infallibile dal dischetto. L'ascesa del turco si è notata soprattutto al primo anno di assenza dal palco di Marcelo Brozovic, nemmeno percepita (tanto per ricordare). Ma tra geometrie di gioco sopraffine e sventagliate preziose, è sempre lo stesso discorso: il mercato non si può controllare. Ecco perché si è fatto avanti il Bayern Monaco la scorsa estate. Ecco perché potrebbe riaccadere con qualcun altro. Magari dalla Premier League.
A quel punto l'Inter difficilmente riuscirebbe a tenere stretto Calha, in caso di proposta irrinunciabile. Tenendo sempre in considerazione la sua età (prossimo ai 31 anni) e il potenziale incasso dal suo cartellino, rilevato da Milan ma sempre gratis. 

Non cadiamo nel ridicolo, signori: l'Inter non è in bancarotta e non è per questo che si potrebbe ritrovare a dover fare la conta per scegliere a chi rinunciare. Non perdete nemmeno un minuto del vostro tempo invece nella disamina delle parole cariche dell'ego imprenditoriale a stelle e strisce di Gerry Cardinale. 

Il fatto è che l'Inter ha dimostrato ancor prima dell'arrivo dell'uomo d'affari al Milan nel 2022 di aver tracciato un cammino ben definito e non solo di averlo percorso con tanto di trofei vinti, ma raggiungendo anche lo status di grande squadra. In Italia e fuori, dagli addetti ai lavori ma anche dagli opinionisti più disparati e magari anche da chi ha qualche problema in più ad ammetterlo.

La sincera verità? Nessuno è intoccabile.

Salvo casi eccezionali - il capitano Lautaro e pochi altri eletti -, l'Inter dovrà affrontare importanti riflessioni nei prossimi mesi. Se da un lato c'è l'intenzione di non cedere facilmente i propri pezzi pregiati, dall'altro lato è innegabile che il bilancio e la sostenibilità economica siano sempre al centro delle decisioni. Specialmente per un fondo statunitense come Oaktree. Un'offerta adeguata, capace di soddisfare le esigenze sia del club che dei calciatori, potrebbe essere realmente un'opportunità. Da considerare con attenzione.