Su la testa!

Su la testa!TUTTOmercatoWEB.com
domenica 17 ottobre 2021, 08:54Editoriale
di Gabriele Borzillo

È davvero complicato cercare di spiegare, raccontare, esaminare la sfida di ieri pomeriggio (orario da schifo, per essere gentili) a Roma. Così come non è complicato, piuttosto impossibile, capire come mai alcune federazioni rinviano partite che so, mi vengono in mente Barcellona e Real giusto per fare due nomi, mentre l’Inter può – giustamente, attenzione – scendere in campo senza l’apporto di cinque calciatori cinque appena rientrati dal Sud America. Potere della FIFA e dei geni che hanno stilato i calendari internazionali: bravi, clap clap.

Detto questo, piccola postilla che a me, parlo a livello personale, fastidia e nemmeno poco, l’Inter non deve attaccarsi a scuse e scusette: mi urtava quando arrivavamo settimi con squadre improponibili, mi urta ancor di più oggi che abbiamo una squadra con la esse maiuscola.

La trasferta di Roma è la summa perfetta dei nerazzurri attualmente. Quando giocano, con la Lazio hanno dominato il campo per settanta minuti, fino al rigore concesso da Irrati, a termini di regolamento c’è, eccome, però poi mi arrabbio perché già so che non li vedrò assegnare sempre, anzi, casomai il contrario, quando allungano tempi e distanze, dal pareggio laziale in avanti più, ieri sera, la completa perdita di controllo dopo il raddoppio avversario, poco sportivo quanto volete ma non sta scritto da nessuna parte che l’arbitro deve interrompere il gioco tranne, eccezione, nel caso in cui il contatto si riferisca alla testa o il calciatore sia in palese sofferenza. Questo dice il regolamento. Il resto, eh ma dovevano fermarsi, eh ma c’è un gentlemen agreement tra giocatori, varie ed eventuali, fanno parte dell’immaginario collettivo, non di ciò che si deve fare: o, nel nostro caso, fischiare. L’Inter perde la partita perché la butta letteralmente via: al netto di decisioni discutibili ma corrette, lo ripeto per essere il più chiaro possibile. In serie A NON ci si ferma se l’arbitro NON fischia, il resto sono belle chiacchiere del tutto fini a loro stesse ma senza la minima valenza. Io però qualche scusa, a questi ragazzi, mi sento anche di concederla: stanno giocando da tempo immemore ogni tre giorni, alcuni sono palesemente stanchi, altri altrettanto palesemente studiano per imparare la nuova dimensione di calcio chiesta da Simone Inzaghi, ieri molto male nei cambi sia per i tempi che per i modi: oh, qualche volta potrà sbagliare anche lui, non è mica una divinità pallonara travestita da essere umano.

Sta di fatto che ancora una volta, come già capitato in maniere differenti con Sampdoria e Atalanta, getti alle ortiche punti preziosi e pesanti. Il trittico infernale, perché adesso la partita con lo Sheriff diventa assolutamente da dentro o fuori e la Juventus va assolutamente battuta onde precipitare in una spirale negativa che non appartiene ai valori che questa squadra è in grado di esprimere, è cominciato come peggio, dal punto di vista del risultato, non poteva essere. E, ribadisco, parlo di risultato e di un quarto d’ora finale senza arte né parte. Perché per il resto, sarò un pirla che capisce poco di pallone, io ho visto undici uomini che sapevano esattamente cosa fare, come farlo, dove stare in campo.

Ecco perché nonostante la sconfitta, già pensavo fosse poca roba pareggiarla, figuriamoci così, ho sempre in mente l’idea di essere una squadra forte. Tecnicamente perlomeno. Perché emotivamente lo dovranno dimostrare loro, a cominciare da martedì.

Su la testa, che siamo i campioni d’Italia.