Scudetto in mano al Milan, ma stasera dipende solo dall'Inter
Oggi dipende da noi, non dovremo aspettare risultati di altri in altre partite, non dovremo impegnarci nelle gufate per vedere la diretta rivale perdere punti, toccherà a noi e soltanto a noi mettere tutto quello che e’ rimasto nelle gambe, dopo una stagione lunghissima, per alzare il terzo trofeo a tinte nerazzurre in un anno dopo lo scudetto della scorsa stagione e la Supercoppa di gennaio.
Stiamo arrivando alla fine di un anno difficilissimo iniziato nella disperazione di tanti addii, continuato però con la possibilità di arrivare in fondo a tutto grazie ad una squadra che, nonostante qualche ovvio passo falso, ci ha reso orgogliosi e ha lottato sempre fino allo stremo.
Non so se vinceremo la coppa o se si compirà quello che, a questo punto, sarebbe un miracolo per la vittoria in campionato, quello che so è che questa squadra che a inizio stagione era data per finita si è rimboccata le maniche ed è qui con testa alta a mostrarsi orgogliosa al suo pubblico e ai suoi tifosi.
Vi dirò la verità: è ovvio che se non dovessero arrivare trofei in queste ultime tre partite rimaste la delusione sarà molta, ma in tutta sincerità credo che questi ragazzi abbiano fatto il massimo e si siano guadagnati sul campo il mio (e credo anche vostro) assoluto rispetto. Nello sport è importante vincere ma alle volte si perde e si deve lasciare gli onori della battaglia vinta all’avversario.
In campionato dopo il “suicidio” sportivo di Bologna non dipende più da noi, la nostra sorte è in mano al Milan che con un pari e una vittoria negli ultimi due match sarà campione d’Italia, noi eventualmente ci leccheremo le ferite dando però battaglia sia a Cagliari sia nell’ultima contro la Sampdoria a San Siro.
Diverso il discorso oggi. A Roma contro la Juve c’è in palio l’orgoglio che nel gruppo ora è ferito. Oggi dipende solo da noi, dalla nostra voglia di vincere, dal desiderio di riscattare un campionato che poteva essere vinto e che invece ci vede disperati inseguitori di un Milan più lucido nei momenti decisivi. Non può starci bene questa situazione, la squadra in campo oggi vorrà guadagnarsi quello che non può decidere da sola negli ultimi 180 minuti di campionato.
Inzaghi sa che i suoi sono arrabbiati, sono incavolati con loro stessi. L’Inter e i ragazzi sanno di avere perso troppe ghiotte occasioni prima per chiudere il campionato poi per riguadagnarsi la possibilità di gestire il proprio favorevole destino. In finale di Coppa Italia tutti questi discorsi cadranno, ci sarà solo la squadra con di fronte il suo avversario da guardare negli occhi senza indietreggiare. Non ci saranno pensieri che andranno lontano da quel campo capitale, non si dovrà sperare in favori di squadre con maglie viola, biancocelesti o gialloblu, ci sarà solo l’Inter contro la Juventus per un match ricco di agonismo e significato per entrambe le parti.
C’è unione ora all’Inter, Zhang è con la squadra insieme a 300 dipendenti, chi non è al massimo come Bastoni vuole comunque stringere i denti e, se serve, dare una gamba per alzare quel trofeo che ad Appiano manca da 11 anni, c’è voglia e determinazione di conquistarsi qualcosa di importante. Ma tutto questo non basterà, alla squadra non mancano la grinta e il furore agonistico oltre che la voglia di primeggiare, quello che dovrà esserci e che in tante occasioni è mancata sarà quella lucidità di gestione del momento che è costato alla squadra qualche passo falso di troppo in questa stagione. Lucidità, questo deve essere l’ingrediente da aggiungere poi il campo dirà la sua e presenterà il suo giudizio finale come sempre insindacabile!
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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