Quello che Inzaghi non aveva. Juve-Lazio-Verona-Roma-Milan: si può?

La doppietta di Lukaku senza rigori (e gol da attaccante che sta bene), la rete di Lautaro su azione, lo sviluppo della partita così come l’Inter avrebbe dovuto fare con altre 7 match come questi: basta vedere da quanto Lukaku non andasse a segno su azione in campionato (8 mesi!) e da quanto Lautaro non segnasse in Serie A (un paio di mesi) per capire che cosa è mancato a Simone Inzaghi dopo la Supercoppa Italiana, cioè negli ultimi tre. Ovvero, semplicemente, che gli attaccanti facessero gol. Semplicemente, che il turnover desse un senso ai cambi. Hai voglia a sciropparti tutte le critiche sul "fai giocare sempre gli stessi", se poi quando fai ruotare i giocatori, beh quelli che entrano non ti danno una mano che sia una. Che gli attaccanti centrassero la porta con una normale frequenza, nemmeno eccezionale, questo mancava; che le seconde linee non dico fossero all’altezza delle prime, ma lo fossero all’altezza di quelle che dovrebbero essere le secondo linee dell’Inter: non era un’equazione complicata da risolvere, bastava semplicemente che le due cose funzionassero in modo normale, dettaglio imprescindibile in una grande squadra ancora impegnata sui tre fronti a fine aprile.
E a proposito: questa è la sequenza che va nei prossimi 16 giorni fino al derby di andata: Inter-Juventus di Coppa Italia infrasettimanale, Inter-Lazio, Verona-Inter infrasettimanale di campionato, Roma-Inter, e finalmente Milan-Inter. Il ciclo è oltre il terribile, perfino la partita cuscinetto è diventata pericolosissima perché il Verona è arrivato a giocarsi punto a punto la salvezza.
In condizioni normali, l’Inter scoppierebbe. L’anno scorso a febbraio e marzo quando ha avuto l’assembramento di impegni, è scoppiata, anche in virtù della rimonta che aveva effettuato da ottobre a gennaio.
E allora l’Inter riscoppierà? Non necessariamente. La consapevolezza acquisita contro il Benfica è sicuramente un travel-cheque di sicurezza da spendersi in caso di emergenza. Certo, può salvarti una volta, ma poi serve tutto il resto.
Perché semplicemente a ogni partita serve il ritmo, non aver paura, fare il gioco come ha sempre fatto ma senza permettersi il lusso di uscire dalla partita. E dunque, come contro il Benfica, anche abbassarsi quando serve per capire i momenti della partita, cosa che in verità l’Inter in campionato non ha praticamente mai fatto causa la superiorità tecnica contro quasi tutte. In queste 5 partite l’Inter non potrà più permettersi l’ingenuità di questi ultimi 3 mesi, per intenderci l’ingenuità dell’anno scorso contro il Bologna. Adesso è il momento di non trovare più giustificazioni ma solo determinazione.
In queste 5 gare l’ingenuità sarebbe solo una colpa.

Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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