Quanto vale questa Inter?
Dopo 12 turni di campionato e 4 partite di Champions League un’idea più precisa di quanto vale questa Inter e cosa può ottenere ce la siamo fatta.
In verità le due partite che la attendono dovrebbero portare ad un punto più esclamativo, questo perché se l’Inter non dovesse battere il Napoli sarebbe l’ennesimo scontro diretto infruttuoso.
Il primo dato viene proprio dall’incapacità di far fruttare il fattore campo e il predominio qualitativo, per lunghi tratti delle partite persino dominante.
Il secondo aspetto più preoccupante viene dal fatto che la maggior parte delle partite più complicate sono state giocate in casa, ad eccezione della Lazio con la quale l’Inter ha perso, anche qui giocando meglio e sprecando molto.
Il raffronto con lo scorso anno è più inclemente rispetto a tre giornate fa, perché al 12esimo turno nel 2020 l’Inter era in rimonta a 27 punti, ad un solo punto dal Milan primo a quota 28.
Nella stagione corrente è interessante fare un analisi statistica sull’andamento delle partite e una percezione forse distorta rispetto a quello che sembrerebbero suggerire
L’Inter infatti, stando ai dati della Lega calcio è quart’ultima per chilometri percorsi (la prima è l’Empoli, il Milan è penultimo). E’ al 9°posto per passaggi riusciti, solo al 15° posto per numero di dribbling riusciti.
Nella classifica dei primi tempi l’Inter è al settimo posto, preceduta da Milan, Verona, Fiorentina, Atalanta, Napoli e Roma ma in quella dei secondi tempi è al secondo posto a 25 punti, nella quale spicca il predominio del Napoli a 30.
Nella classifica dei calci d’angolo l’Inter è terza dietro a Roma e Atalanta.
Sorprendente il dato che mostra la squadra di Inzaghi come la squadra meno ammonita in casa, precedendo di poco il Milan, che ha un ammonizione in più. Sorprendente perché il dato viene quasi ribaltato con le ammonizioni in trasferta che invece mettono l’Inter sul piano di Venezia, Fiorentina, Torino, Genoa e Verona, ovvero di squadre che non lottano per lo scudetto.
Nel complesso la squadra gioca un calcio organizzato e a tratti persino spettacolare ma non abbastanza pratico. Ci si lamenta dello spreco di palle gol ma lo faceva anche Antonio Conte, salvo accorgersi che dipendeva anche dal modo di stare in campo, tanto più che le sue lamentele si riferivano soprattutto alla prima parte di stagione, quando non c’era ancora equilibrio e l’Inter era stata eliminata dalla Champions.
Nella seconda parte era diventata una macchina da guerra, con accorgimenti al modulo e l’inserimento tardivo ma determinante di Eriksen.
Si lamentava Conte ma aveva il miglior attacco con 30 gol realizzati dopo 12 giornate e si critica l’Inter oggi per gli errori, come quelli del derby, eppure continua ad essere il miglior attacco del campionato, con 29 gol, uno solo in meno rispetto all’anno scorso.
La squadra è stata raggiunta in quattro occasioni su quattro, in cui è andata in vantaggio negli scontri diretti con Atalanta, Lazio, Juventus e Milan e in tutte queste sfide il rendimento è vistosamente calato negli ultimi 15 minuti, sensazione che si rafforza se aggiungiamo la partita col Real Madrid
All’Inter manca un giocatore che chiude le partite. La scorsa stagione andava in vantaggio e così Lukaku e Hakimi terminavano l’avversario che offriva più spazi.
Inzaghi non ha in rosa un solo giocatore con queste caratteristiche. Anche per questo speravo arrivasse più Zapata che Correa in estate.
Troppi uomini dell’Inter sono stanchi e la maggior parte degli infortuni è di carattere muscolare, per questo va praticato un accorgimento che dopo il Napoli e l’ancora più importante sfida contro lo Shakhtar, permetta di praticare un turn over persino più spinto.
L’Inter di oggi da la netta sensazione di essere con l’allenatore ed è un dato tutt’altro che trascurabile, forse quello che da più fiducia e a oltre al risultato.
Amala
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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