Purtroppo è iniziato il mercato. Ecco quello che chiede Inzaghi
Purtroppo è iniziato il mercato. Neppure ufficialmente, ma è iniziato. Perché “purtroppo”? Perché ogni anno aumentano le puttanate e in troppi ci cascano come pollastri. Più si scrivono minchiate, più si crea confusione, meno si fanno le cose per bene. Oh, non è che il sottoscritto sia meglio degli altri, ma di sicuro eviterà di scrivere cose come “di sicuro torna Hakimi, poi arrivano sia Milinkovic-Savic che Frattesi, almeno due difensori, tre attaccanti, una manciata di esterni e di sicuro non vendiamo nessuno”. Ecco, questo no. Meglio mettere un po’ di ordine partendo da una questione centrale che titoleremo “cosa vuole Inzaghi”.
Qualche giorno fa il mister vice-campione d’Europa è stato in sede e si è fatto quattro chiacchiere con dirigenza e, soprattutto, proprietà. Il tecnico, non più pivello alle prime armi, si è presentato al tavolo con la legittima intenzione di ottenere garanzie a livello di programmazione. E infatti le parti non hanno parlato di “rinnovo del contratto” (lo faranno nei prossimi giorni), ma di “costruzione della nuova rosa”.
Ecco, diciamo che, al momento, tecnico e proprietà stanno discutendo per cercare un punto d’incontro. Da una parte l’allenatore ragiona su un sostituto di Skriniar (Koulibaly sarebbe gradito, ma guadagna uno sproposito e il Chelsea, legittimamente, mica te lo regala), un centrocampista (uno tra Milinkovic-Savic e Frattesi), un esterno con caratteristiche specifiche (diciamo “in grado di saltare l’uomo”) e un rimpiazzo di Dzeko (a proposito, grazie Edin), dall’altra il comandamento è sempre lo stesso: abbassare il monte ingaggi e portare a casa un mercato a costo zero. Che è già un passo avanti se si pensa che un anno fa parlavamo di “mercato in attivo di 60 milioni”, ma certo non ti consente di fare acrobazie di alcun genere.
Ecco perché se da una parte Acerbi è stato riscattato, Bisseck è in avvicinamento e Frattesi attende l’ok, dall’altra il sciur padrun pretende che arrivi un po’ di “fresca” dalle cessioni.
Onana, per dire, piace a tanti, ma è esattamente il giocatore di cui Inzaghi meno vorrebbe privarsi. Cedere il portiere camerunese potrebbe portare sì tanto grano, ma costringerebbe l’allenatore a reimpostare tutto il lavoro “da dietro”. Una bella scocciatura.
E allora tocca lasciar la vorare la diplomazia – ovvero Marotta e Ausilio – due che sanno quello che fanno e proveranno ad evitare che vada in scena una riedizione dell’estate 2022, quella delle tensioni esagerate che in qualche modo segnarono in negativo l’inizio della stagione. Tradotto: niente più casi Skriniar.
In contemporanea l’ex “scommessa della panchina”, ora divenuta certezza, vuole in tutti i modi evitare di vestire i panni del responsabile unico e solo semmai le cose dovessero farsi difficili, per questo pretende che il gruppo sia il più possibile completo e cazzuto. Oh, non ha mica tutti i torti. Del resto stiamo parlando di un signore che – piaccia o non piaccia è così – oggi ha tanti estimatori e pretendenti anche ad altissimo livello.
E quindi? E quindi nulla, ci si verrà incontro: l’allenatore mollerà qualcosa quanto a “incedibili meno incedibili di altri più incedibili”, mentre la proprietà eviterà di giocare al gioco degli “incedibili che in realtà non sono incedibili se il prezzo li rende cedibili”. Ci siamo capiti. E abbiamo capito un’altra cosa: questo gruppo è forte, ha carattere da vendere ed è finalmente “consapevole”: con qualche rinforzo ben selezionato e poche uscite pesate a dovere, si possono fare davvero grandi cose. Parliamoci chiaro: la seconda stella non deve essere un sogno, ma un obiettivo da conquistare a morsi.
Ps. Grazie Inter per la stagione appena trascorsa, mi sono realmente emozionato e questo nonostante sia mancato il gran finale. Siete stati meravigliosi.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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