Prima la coccarda, poi le grandi orecchie, senza dimenticare la zona Champions 2023-2024

Prima la coccarda, poi le grandi orecchie, senza dimenticare la zona Champions 2023-2024TUTTOmercatoWEB.com
martedì 23 maggio 2023, 18:46Editoriale
di Gian Luca Rossi

Mentre è appena trascorso il 13° anniversario del Triplete nerazzurro, completato il 22 maggio 2010, l’Inter, raggiunta con pieno merito la finale di Champions League 2022-23 dopo aver eliminato il Milan in semifinale con un complessivo 3-0, si prepara ad un’altra finale, quella di Coppa Italia domani a Roma contro la Fiorentina che, come i nerazzurri, quest’anno ha centrato due finali: la Coppa Italia appunto e la Conference League.
In campionato, dopo la sconfitta di Napoli, la 12ª in campionato, la zona Champions è sempre raggiungibile. Decisive in questo senso sono state le 5 vittorie di fila in Campionato che hanno risolto una situazione che a metà aprile, dopo la sconfitta casalinga con il Monza, si era seriamente complicata. Certo sarebbe stato meglio non perdere a Napoli, ma il massiccio turn-over con soli 3 titolari in partenza per la paura di nuovi infortuni, come quello appena occorso a Mkhitaryan, unitamente alla follia di Gagliardini, che ha lasciato la Squadra in 10 già prima dell’intervallo, hanno impedito ai riservisti di Inzaghi di tenere il pareggio.

C’è comunque da essere elettrizzati al pensiero che l’incostante stagione dell’Inter finirà addirittura il 10 giugno con la finale della massima competizione europea, contro gli extraterrestri del Manchester City, in odore di Triplete.
Ora l’unica cosa da fare per arrivare in fondo è pensare ad una partita alla volta, cominciando dalla finale di Coppa Italia, che sulla carta vede l’Inter favorita rispetto alla Fiorentina, che però non è certo arrivata a Roma per caso, poi si penserà alla finale di  Champions League a Istanbul, dove i bookmakers vedono l’Inter come vittima sacrificale, ma i tifosi sognano quello che, sempre sulla carta, andrebbe al di là del miracolo, vista la caratura dell‘avversario.

In questi giorni è già un florilegio di “la palla è rotonda”, “non succede ma se succede…”, “mai dire mai”: più o meno gli stessi luoghi comuni invocati dal Milan prima della semifinale di Champions League contro l’Inter.
Oltretutto l’Inter è furente per essersi vista anticipare a sabato sera la prossima di campionato con l’Atalanta, che potrebbe anche essere decisiva per la zona Champions. Eppure per certi perditempo i nerazzurri con Beppe Marotta in Lega Calcio sarebbe sempre più tutelata di altri Club. L’Inter avrebbe comprensibilmente voluto un maggior riposo tra la Coppa Italia e il 37° turno di Campionato invece delle sole 72 ore concesse, ma comandano le Pay-TV. E l’Inter si è trovata in mezzo al cortocircuito televisivo. Sky in contrapposizione a Dazn, che domenica sera trasmette Juventus-Milan, ha imposto all’Inter l’anticipo con l’Atalanta al sabato sera. D’altronde, dicono loro: “volete essere coperti di soldi per i diritti televisivi? Allora giocate quando decidiamo noi!”

Concetto purtroppo sacrosanto nel calcio-business odierno.
Che il nostro pallone sia ormai schiavo delle Pay-Tv lo prova anche un altro dato sorprendente: pensate che l’Inter non gioca una partita di domenica pomeriggio, nel tradizionale orario delle 15, addirittura dal 23 maggio 2021. L’ultima gara giocata nell’orario più canonico del calcio è stata Inter-Udinese 5-1, ultima del Campionato 2020-21, quello dello Scudetto di Antonio Conte. Significa che i nerazzurri per le 74 partite successive hanno sempre giocato in orari diversi dalla domenica pomeriggio.
Oggi nessuno chiede più ad un altro: “Domenica pomeriggio vai a San Siro a vedere l’Inter?” Comunque, anche se a guardar bene c’è sempre un motivo per cui incazzarsi, testa bassa e pedalare: prima la Coccarda Tricolore, poi la zona Champions, infine la Coppa delle Grandi Orecchie. Quasi a fine maggio, c’è ancora tantissimo da vivere per chi ha il cuore nerazzurro. Altri, per quanto riguarda le finali, sono già sul divano da settimane.