Non si gioca ma si gioca
Dunque Bologna Inter non si giocherà, tuttavia la squadra di Simone Inzaghi si presenterà al Dall'Ara, entrerà in campo, resterà per 45 minuti in zona per dare vita a questa pantomima nata da un regolamento perverso e poi se ne tornerà a Milano.
La vicenda è ancora più grottesca perché, a distanza di un anno, si è ripetuto il conflitto di interessi tra le ASL e la lega calcio, come se nulla fosse accaduto, come se non fosse stato possibile prevedere un'evenienza del genere, a prescindere dall' andamento del covid e rimettersi al tavolo per ipotizzare un nuovo protocollo.
Ancora una volta la prevedibilità li ha colti di sorpresa.
C'è da chiedersi soprattutto perché la Lega Calcio, convintamente, ritenga che le partite debbano essere giocate, in barba all'andamento dei contagi o al numero di giocatori positivi di una squadra, ritenendo che possano giocare anche dei primavera.
Il ragionamento è più o meno lo stesso che fa l'Uefa, la quale produce nuovi tornei con scopi meramente economici, fa pressioni su giocatori e squadre perché si giochi a prescindere, così mentre sforna nuove competizioni in piena pandemia se un club ha 14 giocatori contagiati come è accaduto al Tottenham in Conference League contro il Rennes, invece di rinviare la partita elimina la squadra per assenza di date per il recupero.
La vera follia perciò è che il buon senso non ha alcun valore perché non c'è spazio nel calendario per poterlo avere.
Fino a qualche anno fa si giocava ogni tre giorni solo occasionalmente, oggi è diventata normalità ma non c'è nulla di normale nell'organizzazione del calcio in questi termini.
Questo non nasconde (al contrario) l'incredibile mancanza di una direttiva che accomuni tutte le ASL. In Italia ognuna ragiona in base ad una percezione e ad una valutazione con parametri differenti e non è accettabile. Nonostante questo, pur avendo già denunciato questa situazione lo scorso anno nulla è cambiato.
Oltre a Bologna Inter c’è poi la vicenda Lukaku, il quale ha mostrato in pochi giorni tutta la fragilità e l'insensatezza della sua comunicazione.
Il belga ha chiesto scusa artificiosamente ai tifosi dell'Inter, solo nel momento in cui non si trovava bene al Chelsea, lo ha fatto con un'intervista grossolana e 3 giorni dopo ha fatto altrettanto con i tifosi del Chelsea.
Smarrisce la disinvoltura con la quale usa le parole "cuore", "passione", battendo virtualmente la mano sul petto dimostrando un attaccamento che in questo modo è parso più verso se stesso che in direzione dei suoi precedenti e attuali tifosi.
In tutto questo non è da trascurare nemmeno il ritorno di Steven Zhang a Milano, per vedere se l'Inter alza un altro trofeo in Supercoppa e sistemare i rinnovi di contratto, a partire proprio dai dirigenti.
Resta un mistero l'elevato numero di notizie che filtrano da quotidiani o siti anche internazionali sulla cessione dell'Inter e le puntuali smentite della proprietà cinese.
In questo mondo niente è come appare e a noi non resta che giudicare solo quello che vediamo.
Il 2022 ha in nota comunque un rafforzamento della proprietà, la nascita del nuovo stadio, la decisione su cosa fare di San Siro, la campagna acquisti basata su un progetto a rilascio lento e prolungato, già con l’arrivo di Onana in porta a partire da giugno, l’innesto di giocatori come Ginter ma anche la possibilità di prelevare un paio di giocatori di esperienza (Bremer?) (Digne?), sapendo che è in attacco che l’Inter dovrà fare lo sforzo economicamente più grande in estate.
Oggi non ci sono occasioni imperdibili ma è il momento di gettare le basi, cosa che sta facendo Marotta,
La cosa che infondo importa di più è che l'Inter, al netto di tutte le difficoltà di un anno incredibilmente complicato, è la squadra più forte e ha persino dei margini di miglioramento e se permettete per il 2022 questo è l'assunto più importante.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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