Lukaku, ora basta: l'Inter è una cosa seria. E chi ha insultato la società faccia un passo indietro
Per noi è il passato, evidentemente per lui no! Sì, mi riferisco a Romelu Lukaku, che ogni giorno non manca l’occasione di parlare dell’Inter e del modo in cui lui ha deciso di andare via.
Da un lato mi va anche di ringraziarlo perché sta spiegando molto bene che le colpe e gli insulti attribuiti a proprietà e società erano chiaramente mal riposte.
La società aveva bisogno di incassare e di vendere e lo ha fatto con Hakimi, l’Inter non aveva la necessità di cedere Lukaku almeno fino a che Romelu non ha deciso di abbandonare la nave che, ora lo sappiamo, non stava affatto affondando.
Il belga ci ha lasciato per un amore nuovo, con la casa più bella e il portafoglio più pieno nulla di più. Lasci perdere i discorsi di affetto per la maglia blues che ormai non fanno fessi più nessuno. Lui, tra le altre cose, la possibilità di andare al Chelsea di Conte l’ha avuta ma, guarda tu un po’ il caso, preferì la casacca rossa e le casse ridenti del Manchester Utd di Mourinho.
Ma già che ci siamo rileggiamo ancora una volta i suoi bei virgolettati settimanali: “L’Inter mi ha tolto dalla merda, l’avrei lasciata solo per il Chelsea. Quando è arrivata la terza offerta dei blues ho capito che era una cosa seria e che sarei andato. Abramovich ha offerto 110 milioni di euro più Zappacosta, ma l’Inter ha detto no. Allora sono andato nell’ufficio di Simone Inzaghi per trovare un accordo. Ero ancora all’Inter, ma la mia testa era già a Londra. In allenamento durante una partitella 11 contro 11 non ha funzionato nulla. Sono andato da Inzaghi e ho detto che non c'ero di testa. Non volevo fare casini e ho chiesto di trovare un accordo. Poi abbiamo dovuto solo aspettare il trasferimento di Dzeko all'Inter e di Abraham alla Roma”
Che bravo Romelu, il capopopolo, il gigante buono, il re di Milano ha vacillato alla terza chiamata di una ex che l’ha invitato in un ristorante nuovo e ben fornito (giusto per rimanere in tema Inter e Conte). E’ bastato poco per far girare la testa al “granitico” Lukaku, che parlava di gruppo, di squadra, di bene per i compagni e di obiettivo comune. Voleva vincere la seconda stella mentre la testa era al Chelsea. Bello furbetto il nostro Lukaku, ti guarda in faccia e ti assicura che casa sua è a Milano mentre intanto ha una mano occupata a firmare con il Chelsea e l’altra a stringere il biglietto per Londra.
Romelu fatti dire una cosa, sei un grande campione e anzi complimenti per il record dei 100 in nazionale, sei stato determinante per i nostri successi anche se ovviamente gli altri non sono stati da meno, ma ti prego adesso smettila di rompere i “maroni” e parla della tua nuova squadra campione di tutto, diventa il gigante buono dei tuoi nuovi compagni, trattali come fossero i tuoi boy scout prima di salutarli alla prossima nuova allettante offerta. L’Inter è una cosa seria, merita rispetto per la sua storia e, nel tuo caso, per come ti ha “coccolato”, per come i suoi tifosi ti hanno fatto sentire. Eri uno dei tanti e noi, fin dal primo giorno, ti abbiamo considerato come il numero uno. Hai fatto la tua scelta, perché la scelta è stata solo tua non di Suning (magari per chi ha insultato la società un passo indietro coerente sarebbe gradito), hai chiarito la situazione ma ora basta. Lascia l’Inter ai veri interisti e ai giocatori che hanno vinto e ci hanno scommesso di nuovo sul nerazzurro, che ci mettono cuore e anima oltre che professionalità. Noi tifosi siamo sempre vicini a chi indossa la maglia e scende in campo per noi, tu ora sei il passato per favore parla del tuo futuro che del tuo passato sappiamo già tutto!
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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