Lecce avversario insidioso, ma questa Inter trasmette fiducia

Lecce avversario insidioso, ma questa Inter trasmette fiduciaTUTTOmercatoWEB.com
domenica 25 febbraio 2024, 16:16Editoriale
di Gabriele Borzillo

Una delle cose che mi divertono maggiormente, nonostante anch’io appartenga al fatato e misterioso mondo dei consiglieri di Inzaghi, è il suggerimento della formazione da schierare al minuto uno. Per la serie come mai mette questo e non l’altro, come mai non fa riposare tizio, come mai non vediamo mai caio. Non pensando che Simone nostro ha una serie di tabelle stilate da esperti dei vari settori, utili a raccontargli i suoi giocatori giorno dopo giorno. Meglio: lui li vede quotidianamente, li vive, li respira, ci parla, li ascolta, dopodiché decide. Ovverosia: se l’allenatore dell’Inter decide di schierare una formazione non è per capriccio, casualità o allineamenti planetari. No. Sorpresa, lo fa perché sa come stanno, fisicamente e non, i ragazzi che allena. Quindi per quale arcano motivo ogni maledetto – oddio, per come sta giocando l’Inter in questi mesi facciamo pure benedetto – prepartita stiamo tutti a commentarne le scelte? Oh, ripeto, mi ci metto in mezzo pure io, non mi permetto di pistolottare chi legge ergendomi a giudice supremo di tutto e tutti. Non appartengo, fortunatamente aggiungo, alla categoria di chi sa ogni cosa e la spiega pure.

Oggi pomeriggio siamo, anzi sono, di scena a Lecce i nostri eroi pallonari. Partita molto meno facile di quanto potremmo pensare, sotto la pioggia raccontano le previsioni, contro avversari affamati di punti, vero che i giallorossi salentini sono tredicesimi in classifica a quota 24 ma altrettanto vero che in cinque punti sono raccolte sette squadre per due posti che nessuno vuole, contro i facili entusiasmi che sembrano circondare l’ambiente nerazzurro. Lo scrivo, lo dico, lo ripeto: non è questione di sano maniavantismo, hobby che non amo perseguire, quanto piuttosto sano realismo, figlio di delusioni e inciampi visti e rivisti nel corso delle personalissime primavere pallonare trascorse o di certezze che si sono trasformate in clamorosi buchi nell’acqua. Questo è il bello o il brutto, dipende da quale parte lo guardate, del calcio: e non è una frase trita e ritrita, abusata, utilizzata all’inverosimile. È concretezza, tangibilità, effettività.

Poi esiste l’Inter di questa stagione, di cui abbiamo detto e scritto la qualunque. Squadra concettualmente totale, calcisticamente mirabile, mentalmente stabile e forte. Forse il concetto è stato esaminato più e più volte, lo ammetto, ma Simone Inzaghi è cresciuto in maniera esponenziale col suo gruppo nel corso degli ultimi mesi: un anno fa eravamo incazzatelli per i risultati che non arrivavano, io in prima fila che non c’è nulla di male ad ammetterlo. Ma ricordiamoci come non arrivavano quei risultati: tirando in porta venti volte a due e sbagliando l’impossibile, prigionieri di fantasmi passati che neanche Scrooge. La cavalcata della primavera 2023 ha mostrato al gruppo la via maestra: e i ragazzi, che sentono di appartenere a un progetto di cui sono interpreti principali, si sono svegliati dal torpore, dalla paura di sbagliare. Ecco perché anche oggi seguirò l’Inter con la stessa serenità di sempre, che l’avversaria di turno si chiami Lecce, Milan, Atletico o Juventus: questa squadra, questo allenatore, mi fanno sentire fiducioso. So che daranno sempre il massimo per onorare i nostri colori, il nostro stemma, la nostra storia: ce lo stanno dimostrando partita dopo partita.

Alla prossima.

Avanti l’Effecì.