La rivoluzione, i furbetti e quella voglia di Sam
Facciamo il punto “che è meglio” (cit. il Puffo con gli occhiali).
“Ci vuole calma e sangue freddo” cantava tal Luca Dirisio qualche anno fa e noi siam d’accordo, perché altrimenti a inizio stagione non ci arriviamo. Ogni giorno è uno sfracellarsi i maroni tra “loro comprano e noialtri no” e “ci manca l’attaccante” e “ci mancano i portieri” e “ci manca tutto” e “i sauditi si portano via Lautaro” e “Barella va da Guardiola” e “Lukaku va perdonato altrimenti giocheremo in dieci” e, in definitiva, la consueta apocalisse nerazzurra.
È tutto perfetto, fatto, stabilito, assodato, divertente, “vinceremo certamente il tricolor”? Certo che no, ma non siamo neppure così fuori controllo, davvero.
Lukaku ha creato un problema, è vero, ci si è fidati dell’inaffidabile e fidarsi di un inaffidabile significa commettere un errore. Certo, chi se lo poteva immaginare… Questo significa che debba essere riaccolto e che senza Romelone sia tutto finito? Suvvia...
L’attaccante (o gli attaccanti, dipende da Correa) arriverà, probabilmente non avrà “in canna” i 20 e più gol che il belga garantisce quando sta bene, ma non è detto che il sostituto non possa sorprendere… Fate attenzione e, soprattutto, non abbiate fretta, ché la priorità al momento è là dietro.
E pensiamo al portiere, ovvio. Ecco, qui tocca accelerare e il motivo è semplice. Inzaghi è tutto tranne che fesso e quindi ha compreso e accettato – pur se a malincuore - la cessione di Onana (sigh). Tradurremo la faccenda con queste poche ma significative parole: “57,5 milioni sono una montagna di grano”. Detto questo, il tecnico gradirebbe poter lavorare con il suo nuovo numero 1, pensa te. Non è una questione di capricci, ma di alchimie da creare, soprattutto perché il “suo” portiere non deve parare e basta, deve saper “giocare” con gli altri. E anche bene.
Sommer l’elvetico continua ad essere l’obiettivo principale, si è promesso e salvo cataclismi arriverà (ieri a Milano c’è stata la tromba d’aria, per dire); Trubin continua a costare troppo ma è anche vero che alla lunga gli amici dello Sciactar (non si scrive così, ma ci siamo capiti) dovranno abbassare le pretese, a meno che non vogliano perdere il giovanotto a zero.
Questione “braccetto”. Ieri nel pimpantissimo test contro la Pergolettese i nerazzurri si sono parecchio divertiti: 10-0, gol per quasi tutti, bel giuoco e via andare. Non che conti qualcosa, ma è sempre un bel vedere. Tra gli altri si è ben comportato il neo acquisto Bisseck, decisamente a suo agio nei panni del cosiddetto “terzo di difesa”. Ottima notizia se si pensa che nel 3-5-2 inzaghiano proprio quello del braccetto è ruolo centrale.
Questo significa che si possa fare a meno di investire e “siamo a posto così”? Giammai, l’obiettivo resta quello dei “due giocatori per ruolo” e, quindi, un difensore dovrà giocoforza arrivare.
Così come il centrocampista. I registi ci sono, le mezzali sono 3 e ne manca una. Per qualcuno non sarebbe male insistere con Sensi, società e tecnico, invece, gradirebbero riuscire a fare un piccolo miracolo sul mercato che inizia per Sam e finisce per ardzic. Il giovanotto dell’Udinese continua ad essere il Piano A e forse anche B e C. Un obiettivo difficile – la concorrenza è ampia - ma ancora possibile.
Tutto questo per dire cosa? Che la strada è lunga e il tempo stringe ma, amici cari, siamo nerazzurri e decisamente allenati alle difficoltà.
Manca solo una postilla (personalissima): l’Inter che il 19 farà il suo esordio in campionato ha il “dovere” di provare a vincere lo scudetto, ma diffidate da chi non vede l’ora di affibbiare ai nerazzurri il ruolo della favorita assoluta.
Onana, Brozovic, Dzeko, Lukaku e Skriniar non ci sono più e la loro assenza non può non pesare, così come quelle di Handanovic e D’Ambrosio, pedine parecchio importanti per questioni d’esperienza ed equilibri nello spogliatoio.
Sono arrivati e arriveranno giocatori importanti, ma di fronte a quella che evidentemente è una vera e propria “rivoluzione” (tecnica e anagrafica) guai a farsi fottere da chi non vede l’ora di dire e scrivere “siete nettamente i più forti”. Sono gli stessi che al primo inciampo punteranno il dito addosso. Siam mica pirla.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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