L'Inter ha la rosa più forte d'Italia, ora l'hanno capito tutti. Lauti vuole trasformare Istanbul in Madrid
Il Napoli ha dominato, ma questa convinzione non me la toglie nessuno: stasera l'Inter ha dimostrato di avere la rosa più forte d'Italia. Nei singoli, nela qualità, ma anche nell'esperienza. Storicamente la vera Inter avrebbe buttato via l'opportunità di entrare nei libri di letteratura calcistica, si sarebbe fatta rimontare due gol e avrebbe perso ai supplementari. Non solo questa sera ha difeso con ordine senza scomporsi, si è buttata negli spazi con una foga ai limiti della tranquillità, con una voglia di arrivare in finale. Il sangue agli occhi non ha annebbiato nessuna vista, anzi.
L'esperienza di tutti quelli visti in campo ha impressionato nei 180 minuti: devastanti gli 11 minuti iniziali della gara d'andata, maturi e senza troppe forzature i 90 di ritorno. L'Inter non si è scomposta, anzi ha fatto quel che doveva fare nella partita più importante della sua storia: si è affidata alla qualità di Edin Dzeko che per 60 minuti ha giocato meno a calcio rispetto a a quanto visto una settimana fa, ma ha comunque aiutato incollando i reparti tra loro. È stata la partita di Darmian e Acerbi, due che venivano spernacchiati a inizio stagione e che invece hanno ribaltato ogni convinzione. La classe operaia, quella che viene fuori quando c'è da tirare la carretta.
È la finale del centrocampo di qualità e quantità, di un Calhanoglu che si è preso più insulti degli arbitri, ma che li ha incassati senza nemmeno battere ciglio. È la finale di un Big Rom ritrovato, di un Lautaro che ha tutte le intenzioni di prendere l'eredità di Diego Milito e trasformare Istanbul in Madrid, come fece il suo connazionale 13 anni fa.
È la finale della vendetta, quel piatto freddo tenuto in congelatore per 20 anni e tirato fuori al momento opportuno. È il ritorno di Simone Inzaghi, un tecnico che oggettivamente è sempre stato zitto e ha dovuto ingoiare tutto, qualsiasi tipo di cosa. L'Inter è arrivata fino in fondo, ora arriva il bello: in 90 minuti può accadere davvero di tutto.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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