Inter: è sempre allarme difesa!
Luci e ombre per l’Inter dopo l’11° turno di Campionato.
Tra le luci la terza vittoria consecutiva in campionato, a Firenze all’ultimo respiro, col rallentamento di qualcuno davanti, ma l’Inter è sempre settima, piazzamento da Conference League.
In dettaglio ha guadagnato 3 punti su Atalanta, Udinese e Roma, sconfitte in casa rispettivamente da Lazio, Torino e Napoli, ma il distacco resta immutato dai partenopei schiacciasassi, dal Milan e dalla Lazio. Quindi la ‘mission’ di qui alla sosta Mondiale può essere solo quella di provare a riprendere le prime quattro squadre davanti senza perdere ulteriore terreno da Napoli, Milan e Lazio, che hanno già battuto l’Inter nel primo scontro diretto stagionale. Di qui allo stop per il Mondiale, sulla carta il Milan ha un calendario più agevole dell’Inter, mentre il Napoli giocherà tre gare in casa su quattro e deve andare a Bergamo: se non lo ferma l’Atalanta, poi dovrà provarci l’Inter, che al momento sta addirittura 8 punti dietro, a San Siro il 4 gennaio, alla ripresa del Campionato.
Tra le altre luci rilevo la maggior propensione al gol di Barella, che ha già segnato 5 reti in 14 partite, mentre nelle tre stagioni precedenti si era sempre fermato al massimo a 4. E poi Lautaro, che va a sempre a periodi, ma questo è quello dei gol a raffica, visto che va a segno da 3 partite consecutive: 7 gol complessivi, 6 in Campionato e uno in Champions.
Ora veniamo alle ombre, che non sono poche.
Se il Napoli è rimasta l’unica squadra di Serie A a non aver perso, l’Inter è l’unica, forse in Europa, a non avere ancora pareggiato ma, al di là di questa curiosità statistica, a far tremare i polsi è ancora la difesa, per rendimento tra le ultime della Serie A e proprio l’ultima in trasferta.
Altissimo il numero dei gol subiti: a grappoli di 3 da Lazio, Udinese, Milan, Fiorentina e pure dal Barcellona in Champions League ma lì è un altro discorso.
In totale 17 i gol incassati in 11 giornate di Campionato, dei quali 14 fuori casa. Quindi, non riesco ancora a parlare di svolta.
Poi c’è il dato delle rimonte subite: troppe, con la Fiorentina addirittura per due volte. Quattro partite tra Campionato e Champions si sono vinte o raddrizzate nel finale e non c’è da vantarsi: vittoria con Lecce e Fiorentina al 95°, col Torino all’89° e pareggio a Barcellona al 90°.
Inzaghi deve al più presto sistemare la difesa, al di là di uomini e rotazioni. Da Skriniar-Acerbi-Bastoni contro la Roma, si è passati a D’Ambrosio-Acerbi-Bastoni contro il Sassuolo fino ad arrivare all’ultimo trio, Skriniar-de Vrij-Acerbi, con Salernitana e Fiorentina.
E più di una volta la rotazione con Dimarco ha peggiorato la situazione.
Andare in vantaggio, subire puntualmente la rimonta dell’avversario per poi a volte sfangarla in extremis non dà all’Inter la patente di squadra affidabile e credibile sul lungo periodo.
L’augurio è che nella lunga sosta si lavori duramente sulla difesa, che negli ultimi anni era stata quasi sempre la migliore o giù di lì e che invece oggi è un autentico colabrodo, tra errori individuali e collettivi.
Ora testa al Viktoria Plzen e alla qualificazione agli ottavi di Champions, che potrebbe essere il primo insperato punto esclamativo della stagione, poi però il problema della difesa va risolto una volta per tutte, perché al di là di chi continua a compiacersi della ‘Pazza Inter’, a Firenze oserei dire ‘Psicopatica Inter’, le squadre che arrivano in fondo vittoriose non vivono di belle canzoni.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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