Il pagellone dello scudetto: Conte-Marotta-Lukaku la triade imprescindibile. Gli italiani la sorpresa

Il pagellone dello scudetto: Conte-Marotta-Lukaku la triade imprescindibile. Gli italiani la sorpresaTUTTOmercatoWEB.com
lunedì 3 maggio 2021, 07:05Editoriale
di Tancredi Palmeri

Nel pagellone dello scudetto il voto più alto spetta a scalare alla triade imprescindibile, insostituibile: senza ognuno di questi tre pezzi il 19° scudetto non sarebbe arrivato. Alcuni italiani la vera sorpresa.

CONTE voto 10:
Perfezione, e basta. Più forte di tutto, anche dei propri tifosi che sono stati feroci a presentargli il conto già a metà del pasto, a dicembre, fuori dalla Champions, irretiti da una critica sempre ingenerosa.
A Conte non si perdonava il grande tradimento alla Juventus: non lo perdonavano gli juventini, non lo perdonavano i media ruffiani, non lo perdonava nemmeno la tifoseria interista e furiosa, che era stata costretta a ingoiarsi la propria antipatia pur di vedere l’Inter vincere. Più forte di tutto, dell’immobilità sul mercato inaspettata, dell’incapacità storica del club nel fare fronte comune sulla comunicazione, della pochezza analitica sulla supposta pochezza del gioco.
La mezzaluna in basso dello scudetto è il sorrisone di Andonio che nelle ultime settimane a forza di allagarsi vi ha sfondato i lati dello schermo.

MAROTTA voto 9.5:
Non si è lodato a sufficienza il suo oscuro lavoro di raccordo e impermeabilizzazione della squadra dalle difficoltà societarie.
Pensateci bene, mai - e sottolineo mai - era successo prima che una squadra vincesse lo scudetto nella stagione in cui il club sarebbe potuto passare di mano. Marotta con fantastiche doti diplomatiche è riuscito a fare accettare alla squadra i ritardi sui pagamenti, non è volata una mosca di lamentela, e non perché si sia usato il pugno duro e il terrore interno, ma perché Marotta è stata la figura apicale di riferimento che ha infuso la necessaria fiducia per fare remare nella stessa direzione: credere che fosse scontato vuol dire non aver capito la potenzialmente esplosiva difficoltà della situazione.
E non dimentichiamoci che Conte l’ha voluto fortemente Marotta, e lui l’ha sgrezzato perché potesse adattarsi meglio al mondo Inter.

LUKAKU voto 9.5:
Il miglior giocatore dello scudetto e del campionato tutto. Da 30 anni non c’era un calciatore capace in Serie A di mettere assieme almeno 20 gol e almeno 10 assist. Ma non è solo una questione di numeri, perché ce ne sono anche altri di giocatori che hanno numeri fantastici. E’ la leadership, il sacrificio e l’esempio che ha portato ha tutta la squadra. Mai Lukaku era stato così forte e decisivo, e questa crescita è dovuta al lavoro con Conte. Ma lui stesso ha capito il suo ruolo di trascinatore non soltanto dal punto di vista tattico e atletico come si vede in campo. Lukaku è forse l’unico calciatore in tutta la Serie A che quest’anno ha davvero spostato gli equilibri, e lui stesso ha compreso che fosse venuto il momento in carriera per andare oltre l’essere ‘soltanto’ un giocatore forte. La proverbiale generosità è diventata anche capacità di fare la cosa giusta per fare elevare anche il livello dei compagni.

BARELLA voto 9:
Ha raccolto con la sua iconica foga la bandiera dell’interismo. Da Nicolino Berti a Niccolino Barella c’è un sottotesto di tremendismo e irriducibilità che si è sublimato nel gol alla Juventus. Doveva essere il futuro dell’Inter, è già il presente.

LAUTARO voto 9:
Forse ci si aspettava che aumentasse vertiginosamente i propri numeri, ma forse ha abituato così bene che non si valuta a sufficienza quanto sia giovane e come sia solo al terzo vero anno ad alto livello. I progressi possibili sono infiniti.

BASTONI voto 8.5:
Il girone d’andata è stato condito da qualche errore, ma bisogna guardare il quadro generale: in nemmeno un anno è diventato dal nulla un probabile titolare della Nazionale. Con assoluto merito. La leadership che mostra pur così giovane potrebbe essere degna dei grandissimi del ruolo.

HAKIMI voto 8.5:
Ha imparato anche a difendere. Non c’erano dubbi, col training di Conte. Per il resto lo strapotere tecnico che prometteva l’ha portato tutto. E badate bene: un contoo è in Bundesliga dove le squadre non si arroccano, e un altro conto è in Italia contro difese costantemente schierate.

SKRINIAR voto 8.5:
Doveva andare via, ci ha creduto, e si è rivelato tra i 4 migliori difensori di tutto il campionato. Anche perché se un difensore è valido, prima o poi a stare nelle mani di Conte le cose buone arriveranno. Tornato leader del reparto.

BROZOVIC voto 8.5:
Meno implacabile rispetto al recente passato, ma più solido mentalmente, capendo i tempi delle diverse fasi come chiede Conte, dopo un’iniziale incertezza quando la squadra giocava molto più sbilanciata.

DE VRIJ voto 8:
Solita sicurezza. Magari un po’ meno esplosivo rispetto all’anno scorso, ma califfo vero del reparto, imperturbabile agli eventi, e con quella tranquillità che gli permette di metterci una toppa anche sugli errori degli altri.

ERIKSEN voto 8:
Il gol scudetto è suo. Ok, è lontanissimo dalle vette viste al Tottenham. Ma guardando il particolare, c’era tutto per demoralizzarsi o per mandare tutti al diavolo e cercarsi un’altra destinazione. E invece si è dimostrato prima un professionista, poi un giocatore di qualità differente.

PERISIC voto 7.5:
Entrato in ballo solo nel girone di ritorno, ma nel momento in cui si sono scalate le marce per la serie di vittorie consecutive. Non è un caso: mai mostratosi così attento e pronto al sacrificio, si può allungare la carriera.

DARMIAN voto 7.5:
Apporto preziosissimo, gol da 6 punti, e in verità semi-titolare con Perisic. Oltre le previsioni.

ZHANG voto 7:
L’assenza e lontananza sono problemi forzati a cui a causa della congiunzione temporale non era possibile porre rimedio. Certo, non era l’ideale. E meno dell’ideale era l’improvvisa mancanza della disponibilità economica, ma anche quella indipendente dalle volontà del gruppo, bensì proveniente dall’alto. Eppure questa squadra, che qualcosa è costata, e questo allenatore, che qualcosa costa, sono all’Inter grazie ai soldi che ha messo Zhang negli ultimi anni. Ricordatevi che l’Inter 4 anni fa annaspava al settimo posto.

HANDANOVIC voto 7:
Ingiustamente preso di mira. Ha fatto alcune cappellate ed è meno sicuro rispetto agli altri anni, ma i suoi demeriti sono molto, troppo, accresciuti, e evidenziati troppo oltre i suoi meriti, poco raccontati, ma spesso decisivi.

YOUNG voto 7:
Grande esperienza, gli riesce difficile garantire brillantezza giocando con continuità.

ALEXIS SANCHEZ voto 6.5:
Qualità preziosa anche se ancora troppo leggero in zona gol, si sperava fosse il dodicesimo titolare.

VIDAL voto 6.5:
Piagato dagli infortuni, gli rimane il gol e la prestazione contro la Juve, svolta della stagione.

SENSI voto 6:
Una stagione quasi buttata, ma sul finale ha lasciato la voglia di rivedere come può crescere.

D’AMBROSIO voto 6.5:
Bravo ad adattarsi nella difesa a 3, anche se ha una marcia minore rispetto ai concorrenti di reparto.

GAGLIARDINI voto 6:
Tra Vidal e Eriksen ha dovuto fare un passo indietro, quantomeno non si è demoralizzato.

KOLAROV voto 6:
In campo è stato poco e quasi mai all’altezza, ma pare sia preziosissimo il lavoro oscuro in squadra.

PINAMONTI voto 6:
Ha fatto atto di presenza, anche se a sentire Conte sarebbe cresciuto anche solo allenandosi.

VECINO voto 6:
Può dire di essere passato dalla ‘la riprende Vicino’ all’essere campione d’Italia. Buttalo via.

RANOCCHIA voto 6:
Meglio di quanto si pensasse. Ma soprattutto, l’ultimo reduce dall’ultimo trofeo, la Coppa Italia 2011.