Da un po' di tempo Allegri è bipolare nelle dichiarazioni. Ma per il Derby d'Italia rivoglio la sua livornesità

Da un po' di tempo Allegri è bipolare nelle dichiarazioni. Ma per il Derby d'Italia rivoglio la sua livornesitàTUTTOmercatoWEB.com
martedì 30 gennaio 2024, 18:19Editoriale
di Gian Luca Rossi

Sono reduce dalla trasferta di Firenze, dove ho visto dal vivo un’Inter con due palle così, capace di smentire anche me.
Onestamente in casa della Viola avevo messo in conto un pareggio per tre ragioni.

La prima: la Fiorentina di Vincenzo Italiano è squadra di categoria, come testimonia il percorso di crescita negli ultimi due anni, dove ha comunque giocato due finali, quella in Coppa Italia persa proprio contro l’Inter a Roma lo scorso 24 maggio e quella di Conference League a Praga, anch’essa persa contro gli inglesi del West Ham.

La seconda: i viola erano tornati subito dall’Arabia dopo le final-four di Supercoppa Italiana e lavoravano su questa gara già dal 19 gennaio, mentre l’Inter era rientrata solo il 23 gennaio dopo aver conquistato il Trofeo.

La terza e ultima ragione: l’Inter a Firenze si non aveva due terzi del proprio centrocampo e Frattesi e Asllani non valgono Barella e Çalhanoğlu.
Insomma c’era abbastanza per accontentarsi del pareggio, ma ancora una volta l’Inter ha buttato il cuore oltre l’ostacolo, passando a Firenze e pure in testa alla classifica, tutto di corto muso.

L’inatteso pareggio casalingo della Juventus con l’Empoli ha creato infatti il miglior scenario possibile per il Derby d’Italia: era logico attendersi di giocarlo staccati di tre punti dalla Vecchia Signora e invece ce lo si gioca davanti di un punto.
Chissà quanto può aver contribuito in tutto questo Max Allegri con le sue sparate mediatiche che, per chi è scaramantico, non possono certo non aver lasciato il segno.
Il tecnico della Juve da un po’ di tempo è bipolare nelle sue dichiarazioni: passa dal minimalismo dell’umile parroco di campagna, come lo ha definito simpaticamente Beppe Marotta, alla spacconeria del toscanaccio provocatore, che ha sempre in bocca l’Inter, forse proprio come ossessione.
Così l’abbiamo sentito dire che la sua Juve sta facendo tanti punti solo per raggiungere la zona Champions, ma al tempo stesso elaborare metafore e concetti sempre più spericolati.
Non appena ha tirato in ballo il Milan nella lotta Scudetto, i rossoneri non sono riusciti a battere il Bologna, sbagliando pure  due rigori, cosa che non capitava da 20 anni.

Che dire poi del paragone Sinner-Djokovic per Juve-Inter? Sinner in realtà ha vinto in rimonta gli Australian Open, ma chissà se ha toccato solo le palle da tennis, dopo il riferimento di Allegri.
Poi, dopo lo smacco con l’Empoli, il tecnico bianconero è ritornato umile, chiedendo persino scusa per la sua ‘livornesità’, così l’ha chiamata, perché potrebbe urtare qualcuno. Non si capisce chi però, perché, a parte i social-tifosi che nella lotta-Scudetto contano zero, l’Inter come Società e Squadra non se l’è filato manco di striscio, con Simone Inzaghi che ha persino evitato la conferenza-stampa della vigilia di Fiorentina-Inter proprio per evitare le domande-trappola dei soliti sicari.

Personalmente spero che il mister bianconero ci ripensi e che in questa settimana torni a fare le sue battutacce sull’Inter, perché all’Allegri finto umile preferisco di gran lunga l’Allegri spaccone e sbruffone: mi ha sempre divertito di più, soprattutto davanti ai risultati del campo.  

E a proposito di campo torno sull’Inter, perché si intravedono nuovi record personali e di squadra.
Capitan Lautaro Martinez è arrivato a 19 reti in 19 gare di campionato, 22 stagionali, meglio di lui quest’anno hanno fatto solo Kane e Mbappè. I gol in maglia nerazzurra, dopo quello decisivo di Firenze, ora sono 124 e nella graduatoria dei marcatori Inter All Time, dopo aver superato Bobo Vieri, il Toro ha agganciato Icardi e punta decisamente Nyers, che è a quota 133 e che potrebbe essere raggiunto entro fine stagione.
L’Inter 2023-24 di Simone Inzaghi assomiglia invece sempre più a quella di Mancini del 2006-07 che vinse il Campionato con 97 punti.
Ad oggi, dopo 21 partite con 17 vittorie e 54 punti è in ritardo di un solo successo rispetto a quella del Mancio, che all’epoca nello stesso periodo di punti ne aveva 57.

Insomma, l’Inter si avvicina al Derby d’Italia con la Juventus, forte di questi numeri e tra tanti fegati spappolati, che non possono nemmeno tornare a parlare di arbitri, visto che la squadra di Inzaghi è così favorita che a Firenze la subito un rigore dubbio ad un quarto d’ora dalla fine, a differenza della Juve che è l’unica squadra di Serie A a non aver mai ricevuto un rigore contro in 22 giornate. Ora Allegri scelga quale veste indossare per questa settimana: se quella di umile francescano o quella di spavaldo toscanaccio.
Meglio la seconda per quanto mi riguarda: fa godere molto di più!