Conte e Zhang non si prenderanno a mazzate, ma Steven dovrà parlare a cuore aperto

Conte e Zhang non si prenderanno a mazzate, ma Steven dovrà parlare a cuore apertoTUTTOmercatoWEB.com
domenica 23 maggio 2021, 15:47Editoriale
di Gabriele Borzillo

Festeggiamo, festeggiate, non festeggiano (gli altri): ma con attenzione. E non lo scrivo per fare il paparino che tanto non gliene frega niente a nessuno, lo scrivo semplicemente perché anche festeggiando usate, per voi stessi e per chi vi sta a fianco, il cervello. End of the pistolotto.

Settimana ricca questa, anche nel senso letterale del termine. Finalmente l’Inter ha chiuso il discorso prestito con Oaktree, ricevendo dal gruppo californiano – giro d’affari stimato in 148 miliardi di dollari – a sua volta controllato dai canadesi di Brookfield Asset Management – giro d’affari stimato 600 miliardi di dollari, centesimo più centesimo meno – 275 milioni di euro, a spanne 336 milioni di dollari, circa lo 0,0005 per cento del denaro mosso da Brookfield. Stika. Insomma, dal non essere in grado di pagare gli stipendi a poter sistemare tutte le pendenze è un salto discreto. Sia chiaro: l’Inter, se Suning non onorerà il debito, verrà rilevata dal gruppo canado-californiano (ma si dice così poi?): che, per assurdo, finire nelle mani di un fondo così potente non la trovo una fine indecorosa, ammesso e non concesso che gli Zhang, i quali nell’Inter hanno investito cifre considerevoli, decidano di perdere la Società nerazzurra e, di conseguenza, un bel mucchio di quattrini. Comunque questi sono argomenti da economisti: quelli seri, non quelli che siccome l’Inter ha avuto soldi in prestito oggi divento economista. E se domani le divise dell’Inter non mi piaceranno diventerò stilista: potremmo andare avanti a lungo, qualcosa che finisce in ista lo troviamo senza tanti problemi. Ma, poiché non mi lancio in azzardate previsioni su ciò che sarà, ammiro chi conosce il futuro senza bisogno dell’astrologia o di qualche chiromante con sfera magica annessa, preferisco parlare del presente. Che mi e ci racconta di un incontro tra Steven Zhang e la proprietà Inter da una parte del tavolo, Antonio Conte, Marotta, Oriali, Ausilio, Antonello e il resto del mondo nerazzurro dall’altra. No, non si piglieranno a mazzate, non ci saranno sfide all’ultimo sangue, non ci sarà bisogno di scomodare i vecchi classici western per raccontare di un confronto noto a tutti, nel quale il giovane Steven dovrà parlare a cuore aperto a chi gli starà di fronte: niente chiacchiere fini a loro stesse, l’Inter è costruita da grandi professionisti, dei numeri uno nei loro campi d’azione, che vogliono giustamente sapere quali saranno i programmi futuri della Società e, soprattutto, della Proprietà. Perché la lunga assenza di quest’ultima nella stagione appena conclusa, per quanto giustificata dagli accadimenti mondiali che tutti conosciamo, è stata, come dire, mal digerita nell’ambiente milanese. Cara grazia che, a condurre la nave nerazzurra, ci fosse Beppe Marotta da Varese, miglior dirigente italiano per ciò che riguarda il pallone senza ombra di discussione, circondato da collaboratori non validi, di più, con Antonio Conte a costruire e solidificare un gruppo squadra oggi, dal mio punto di vista, superiore a chiunque altro in Italia. Quindi, scampato il pericolo dell’esisteremo ancora - esisteremo, esisteremo – non fossilizziamoci sul mercato che tra poco inizierà, per piacere. Un elenco di potrebbe, sarebbe, farebbe, direbbe. Che lo so, accende cuori e fantasia (fatta eccezione per Lavezzi a un passo, non ci credo più), a me per primo: però, sinceramente, dopo un quadriennio a conduzione Suning ho imparato che da Nanchino non esce manco un fiato, un sospiro fino a operazioni, eventuali, concluse, tanto in uscita quanto in entrata.

Oggi, a parte festeggiare, ce ne staremo col sedere al caldo, pizza e birra, canotta selvaggia, osservando con il distacco tipico del machissenefrega la lotta Champions: piccola soddisfazione, diranno coloro che stasera avranno la camomilla a far loro compagnia, a vivere i salvataggi di D’Ambrosio sulla linea o Vecino che la prende.

Piccola? Sicuri? Che a me, tanto piccola, non pare proprio.

Viva l’Inter.