Adesso si che è il momento di essere positivi

Adesso si che è il momento di essere positiviTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 7 aprile 2022, 07:18Editoriale
di Lapo De Carlo

A due giorni dalla delicatissima partita col Verona la reazione dei tifosi dell’Inter dopo il successo fondamentale in casa della Juventus è stato sorprendente.
Lunedì mattina molti erano più arrabbiati che felici, più lacerati dal senso di colpa per non aver vinto bene Le critiche ferocissime anche sui social hanno quasi sovrastato il senso dell’impresa, come se fosse stato commesso un delitto sportivo.
Stampa e televisioni hanno puntato più sul var e le decisioni arbitrali “controverse” ma il rigore su Dumfries c’era, la ripetizione del rigore è avvenuta dopo il gol su ribattuta ed è sembrato un sopruso. La ripetizione è avvenuta perché il regolamento parla chiaro: non si entra in area prima che il pallone venga calciato, eppure le moviole e i titoli hanno creato un polverone annacquando una vittoria di importanza capitale.
Il paradosso è che due vittorie su campi difficilissimi come Anfield Road (in dieci contro undici) e Juventus Stadium sono stati accolte tiepidamente per motivi diversi. Nel primo caso perché era comunque un’eliminazione e per un breve minuto l’Inter aveva avuto la qualificazione clamorosa alla portata, nel secondo caso per aver giocato in difesa e aver subito due pali.
Ci sono squadre che quando vincono giocando male ricevono l’attestato di “ciniche”, come una medaglia al merito che ne certifica una dimensione di grande squadra.


Nel caso dell’Inter no.
Per tanti si è trattato di una vittoria casuale. Una parte di quel tifo nerazzurro ritiene che questo modo di giocare non ci porterà lontano, già a partire dalla gara col Verona, perché l’Inter è questa da febbraio e non si è praticamente più ripresa, non si è più vista la freschezza atletica, giunta al capolinea nel mese di dicembre.
Quale che sia la verità questo successo che non arrivava dalla mini era di Stramaccioni dieci ani fa, meritava di essere salutata con più entusiasmo dalla sponda nerazzurra e con più correttezza dagli opinionisti ma il tema della cattiva stampa di cui gode l’Inter si rinnova anche in questo caso.

Ho criticato spesso l’Inter di Inzaghi in questi due mesi ma credo che certe vittorie restino e possano cambiare il senso di una stagione. E’ possibile che l’Inter di sabato non sia esaltante e che Inzaghi commetta altri errori di lettura ma è anche un tipo di partita che avrà finalmente quella fiamma d’entusiasmo che sembrava irrimediabilmente perduta.
Con il ritorno di Brozovic il fraseggio è più sensato e meno disordinato ma c’è bisogno di tornare a fare due cose che non si vedono più da mesi:
1 La difesa non spinge più, con l’assenza prolungata di De Vrij, Bastoni e Skriniar (che ha preso il suo posto), non sono più saliti come prima per impossibilità o scarsa convinzione. Con la Fiorentina lo slovacco ogni tanto ha provato ma la squadra era fiacca nel suo complesso.
2 Gli attaccanti non sono vere prime punte e nel girone di andata segnavano comunque tanto grazie ad un lavoro di squadra che portava anche sette, otto giocatori nell’area avversaria. Oggi ci sono lanci lunghi e qualche triangolazione che libera l’uomo ma alla fine Dzeko e Lautaro (o Correa che prenderà il suo posto sabato) si trovano spesso in inferiorità. Attaccare in massa implica più fatica ma anche più problemi per gli avversari e infatti l’Inter aveva la caratteristica di iniziare all’attacco, confondere le difese, andando in vantaggio e costruendo la vittoria con il primo gol. Oggi l’Inter gioca restando bloccata, ognuno nella sua linea di competenza e dunque il gioco diventa prevedibile. Se è un problema fisico o mentale lo capiremo presto, quello che conta è che intorno all’Inter è il momento di crederci, nonostante gli evidenti problemi che tra l’altro hanno anche gli altri.
Il pareggio del Milan in casa col Bologna davanti ad un San Siro di nuovo esaurito, attesta che tutte le prime in classifica hanno problemi. Non c’è bisogno di ricordarsi di dover morire prima o poi, con un tafazzismo che mette in rilievo come sia un campionato mediocre. Lo era anche a settembre e l’anno prima e quello prima ancora, come dimostra il rendimento delle italiane in coppa e la stessa Nazionale.
Non c’è nulla di scontato da ora in avanti, qualunque partita potrebbe far perdere punti a chiunque lotti per il titolo. Abbattersi in questo momento non aiuta nessuno.
Amala