BAR ZILLO - Alla faccia del ridimensionamento

BAR ZILLO - Alla faccia del ridimensionamentoTUTTOmercatoWEB.com
venerdì 24 dicembre 2021, 07:45Bar Zillo
di Gabriele Borzillo

Improvvisamente, da che eravamo una squadra da quarto posto - forse, magari, si racconta, si dice, ma proprio proprio facendo faville, che c’era un mondo e pure un altro prima dell’Inter - siamo diventati la corazzata imbattibile, l’undici da sconfiggere, quelli che tanto si sapeva, i favoriti, chi altri può perdere lo scudetto se non loro. Ora, non tutti per la verità la pensavano in questo modo: gran parte degli addetti ai lavori, soprattutto all’interno del mondo pallonaro, indicava nell’Inter una delle assolute protagoniste della stagione. I numeri, del resto, non mentono. Non possono mentire: sono asciutti, reali, senza contraddittorio, schietti, da leggere e basta. E i numeri, i benedetti numeri raccontano giro di boa a quarantasei punti, cinque più della passata stagione, quarantanove gol fatti, quattro più della passata stagione, quindici gol subiti, otto meno della passata stagione. Mica pizza e fichi, semplicemente numeri. Mica illazioni, chiacchiere, paroleparoleparole; numeri.

Sia ben chiaro, essere campioni d’inverno e campioni di un niente è la stessa cosa, non significa nulla, non ha il benché minimo valore, non rappresenta alcuna indicazione di massima. Vuol dire soltanto: guardate, abbiamo fatto meglio delle altre diciannove, per adesso, poi vedremo, il campionato è lunghissimo, le insidie dietro l’angolo, i Torino di turno ci infastidiranno sempre più (a proposito, complimenti sinceri a Juric e ai suoi, gran partita anche se vale poco, io sono un fan del tecnico croato), tutti ci guarderanno con maggior sospetto e l’occhio di riguardo che spetta a coloro che son più forti.

Magari qualcuno, in questa prima metà campionato, si è fatto trascinare con troppa enfasi dalla storiella del ridimensionamento calcistico grazie alla cessione di Hakimi e dell’ex centravanti, oltre all’arrivederci forzato di Christian Eriksen, bello poter raccontare di averlo visto giocare nella mia squadra, e all’addio imprevisto di Antonio Conte, non si fidava evidentemente e non so più con quanta ragione. Marotta, Ausilio, Baccin, Simone Inzaghi e i giocatori, non necessariamente nell’ordine, sono i protagonisti di cinque mesi sull’ottovolante, dalle stalle alle stelle, superamento del girone di Champions dopo un decennio di nulla compreso. Beppe nostro è stato bravo a scegliere Simone, Baccin e Ausilio a muoversi sul mercato sotto la guida del sempre presente Beppe, i giocatori punti nell’orgoglio (ah sì, era bravo l’ex allenatore? Vediamo) cresciuti assai, un allenatore preparato: ingredienti per il platonico titolo d’inverno. Che vale meno di niente, lo ripetiamo tutti insieme. Ma, intanto, là in cima ci siamo noi. Aspettando il seguito.