Inter, in Champions c'è il Kairat Almaty: l'incognita kazaka, scongiurando la maxi-trasferta

Pescando il Kairat Almaty dalla quarta fascia della League Phase della Champions, l'Inter non ha solo pescato la più grande incognita e il club più intrigante e sconosciuto di questa edizione, ma ha anche tirato un sospiro di sollievo. I nerazzurri, a differenza del Real Madrid, sfideranno i kazaki a San Siro e non ad Almaty, scongiurando dunque nove ore di volo per arrivare fino al confine con la CIna. La cavalcata del Kairat è stata esaltante e ha regalato una storica qualificazione: andiamo ad analizzare la settima rivale dell'Inter.
Kairat Almaty, dai preliminari ecco i campioni del Kazakistan
La cavalcata del Kairat verso la League Phase è stata semplicemente straordinaria. Il club kazako, vincitore dello scorso campionato e attualmente terzo con 43 punti dietro Astana (46) e Tobol (44), è infatti partito dal primo turno preliminare contro l'Olimpia Lubiana: ha poi sconfitto i finlandesi del KuPS, gli slovacchi dello Slovan Bratislava e nientemeno che il Celtic. Doppio 0-0 e vittoria ai rigori contro gli scozzesi, nonostante l'infortunio del portiere titolare Zarutskiy: il suo vice, Anarbekov, ha parato tre rigori e ha mandato il Kairat in Champions. La storia europea di questo club è pressoché nulla, e l'Inter avrà la fortuna di sfidarlo a San Siro ed evitare la maxi-trasferta a ridosso del confine con la Cina. Il Kazakistan è infatti suddiviso geograficamente tra Europa e Asia, ed Almaty è nella parte asiatica. Saranno i kazaki, dunque, a dover affrontare nove ore di viaggio verso Milano, da cenerentola della competizione.
La stella: Dastan Satpaev
Menzionare un classe 2008 come stella di un club fa specie, menzionarlo come stella di una nazionale ancor di più. Dastan Satpaev ha bruciato decisamente le tappe ed è senza dubbio il più grande prospetto a quelle latitudini, un esterno offensivo dalle rarissime qualità tecniche e balistiche. Nel Kairat è semplicemente irrinunciabile e ha catturato anche gli occhi dei grandi osserrvatori internazionali: se l'è accaparrato il Chelsea, che lo farà suo nell'estate 2026 e dovrebbe girarlo allo Strasburgo in prestito per seguire le orme di Andrey Santos e Kendry Paez. Da tenere d'occhio anche il centravanti Jorginho, e la cerniera di centrocampo Arad-Glazer: due israeliani emigrati in Kazakistan.
La probabile formazione (4-2-3-1) - Zarutskiy; Mrynskiy, Martynovich, Sorokin, Tapalov; Arad, Glazer; Gromyko, Ricardinho, Satpaev; Jorginho.
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