Sacchi: "Barça-Inter il trionfo del calcio. Blaugrana fragili, Inzaghi può farcela a San Siro"

Sacchi: "Barça-Inter il trionfo del calcio. Blaugrana fragili, Inzaghi può farcela a San Siro"
Oggi alle 08:11Rassegna Stampa
di Marco Corradi

Nel suo intervento ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi commenta così il 3-3 tra l'Inter e il Barcellona: "Se arretri, finisce che ti porti il nemico in casa e questo non va bene. Bisogna sempre ribattere colpo su colpo, anche per spaventare gli avversari, per far capire loro che non possono stare tranquilli, che devono prestare attenzione in fase difensiva, che non possono soltanto pensare a una partita di puro attacco. Questa non è tattica, è strategia: significa avere una visione lunga di quella che è la sfida sul campo".

Che partita è stata?

"Meravigliosa, il trionfo del calcio. L’Inter che scappa con un uno-due micidiale, e poi il Barcellona, anche per un atteggiamento un po’ rinunciatario dei nerazzurri, che risale la corrente e, trascinato da quel fenomeno di Yamal, arriva all’intervallo sul 2-2. Davvero 45 minuti da applausi".

E nella ripresa?

"L’Inter è rientrata in campo con un piglio diverso rispetto a come aveva finito la prima parte. Mi è sembrata più aggressiva, un po’ più “alta”, ha anche provato ad aggredire il Barcellona. E poi è arrivato il gol di Dumfries per il 3-2. Sulle palle alte i nerazzurri sono stati, e sono, nettamente superiori, e questa dev’essere un’arma da sfruttare nel ritorno".

Se l’aspettava così?

"Sono sincero: mi aspettavo qualcosa di più dal Barcellona, soprattutto nella ripresa. I blaugrana li ho seguiti per tutta la stagione e in altre occasioni mi hanno impressionato maggiormente. Questa volta, invece, l’Inter è stata capace di arginarli, di chiudere gli spazi, di soffrire quando c’era da soffrire con grandissimo spirito di sacrificio. Voglio fare i complimenti a Inzaghi perché ha capito come affrontare il Barça, lo ha messo in difficoltà e ha dimostrato che può giocare alla pari".

Risultato giusto?

"Sì. È vero che il Barcellona ha tenuto più il pallone e ha avuto occasioni, soprattutto nel primo tempo. Ma è altrettanto vero che l’Inter è andata in vantaggio 2-0, e poi 3-2, e ha pure segnato il gol del 4-3 annullato per una questione di centimetri... Quindi, mi pare che le forze in campo si siano equivalse, pur con le loro logiche differenze di stile".

Come ha visto il Barcellona?

"Bene dal centrocampo in su, ma in difesa è molto ballerino. Non si possono concedere tante occasioni agli avversari. E poi non è possibile che, se vieni superato dopo l’azione di pressing, rimani sguarnito là dietro. La fase difensiva è davvero poca cosa".

L’Inter che cosa avrebbe potuto fare di più?

"Nulla. Secondo me, un po’ per il periodo non semplice che sta attraversando, un po’ per qualche guaio fisico che ha, l’Inter ha dimostrato di essere davvero forte. Quella di Inzaghi è una squadra esperta, che sa stare sul campo, e a Barcellona lo ha fatto vedere. È vero che le energie fisiche non sono quelle d’inizio stagione, è vero che i ragazzini del Barcellona vanno a mille all’ora, ma con il carattere e con la saggezza i nerazzurri si sono portati a casa questo pareggio che è oro. Non è mica da tutti andare a Barcellona e pareggiare, questo dobbiamo ricordarlo".

Chi le è piaciuto tra i nerazzurri?

"Mi sono esaltato per alcune volate di Dumfries, anche perché spesso era lasciato libero dagli avversari. Suo il passaggio per il bellissimo gol di tacco di Thuram, poi la doppietta. Di più, a un laterale, che cosa vuoi chiedere? E ho apprezzato tantissimo il lavoro in copertura dei centrocampisti. L’Inter teneva cinque giocatori in area di rigore, diciamo “alla vecchia maniera”, ed era giusto fare così. E i centrocampisti erano subito al limite dell’area ad aiutare i compagni. Questo vuol dire essere squadra".

E dei blaugrana chi l’ha impressionata?

"Facile dire Yamal, perché con il pallone tra i piedi è davvero impressionante. Però vorrei sottolineare che, nonostante tantissime sue giocate, il Barcellona non ha vinto. E ciò significa che un uomo non basta. Gli spagnoli, mi ripeto, devono migliorare nella fase difensiva, altrimenti rischiano di vanificare tutto il bel lavoro offensivo che fanno".

Come vede, adesso, il passaggio del turno?

"Io credo che l’Inter ce la possa fare. Adesso sarà fondamentale recuperare le energie fisiche e psicologiche, e io so bene quante se ne spendono in sfide come questa. E poi, magari, riuscire a rimettere in piedi qualche giocatore che per i nerazzurri è importante, e penso chiaramente a Lautaro e a Dimarco. Ma sul piano del gioco ritengo che l’Inter abbia le carte in regola per mandare in crisi il Barcellona nel ritorno di San Siro".

Che cosa dovrà fare l’Inter per sbarcare in finale?

"Sfruttare gli spazi che il Barcellona concede con regolarità. E puntare moltissimo sui calci da fermo, perché nel gioco aereo i nerazzurri sono nettamente superiori".

Che cosa teme del Barcellona?

"La vivacità di questi ragazzini è l’arma in più del Barcellona. Non bisogna farli partire, ma stopparli in anticipo".