Superlega, già caduta la maschera dei 12 top club: vada come vada, è stata una figuraccia
È stata una figuraccia, vada come vada. L'istituzione della Superlega ha esposto enormemente i 12 top club fondatori, Inter compresa, che non avevano evidentemente mai fatto i conti con il sentimento popolare. Da sempre i più grandi club si appropriano di slogan con cui, millantando, pretendono di rappresentare i propri tifosi. Ma, come accade con la politica nei confronti dei giovani, troppo spesso si parla di loro ma mai con loro. E il fallimento (perché di fallimento si deve parlare) di questa Superlega, ne è la riprova.
Il terremoto di ieri ha provocato uno tsunami che sta sommergendo gli stessi ideatori della lega, ormai anneganti nella voce del popolo che ha dato il via ad un vero e proprio boicottaggio, a costo di tradire il club che amano da tutta la vita. La figuraccia che si sta consumando in queste ore provocherà tanti effetti negativi, specialmente ai danni degli ammutinati che, con la coda tra le gambe, torneranno da Uefa e Fifa. A testa bassa, come chi sa di aver fatto una cavolata che può compromettere e non poco il proprio destino. E anche per coloro che dovessero restare nella competizione: sarà una disfatta. Il fuggi fuggi generale che ha preso vita stasera cela dentro di sé un significato forte, finalmente vero: il calcio è dei tifosi. Il calcio è di chi lo ama. Il calcio, una volta per tutte, non è delle banche e dei debiti di chi non ha saputo amministrare le proprie finanze. We saved football, cantano i tifosi del Chelsea, e mai come oggi hanno ragione. Il mondo del calcio ringrazia.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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