L'Inter saluta San Siro con un tris tra tanti applausi: lo scudetto però è del Milan
Tre gol, tanti applausi e un sostegno incessante. Chiude così la stagione l'Inter a San Siro: niente scudetto e niente 'Tripletino' per i nerazzurri, i quali però possono cullarsi sui trofei già messi in bacheca da gennaio ad oggi, ossia Coppa Italia e Supercoppa Italiana. Non è poco per quanto successo in estate, anche se un pizzico di rimarico resta. L'Inter è più forte del Milan, anche se la classifica dice altro. Due soli punti portano il Milan avanti: 86 a 84. Tricolore agli odiati cugini, ma è già tempo di guardare avanti. In settimana previsto un summit tra Inzaghi e la dirigenza per programmare la stagione che verrà.
Cori per Inzaghi e la squadra: l'Inter crea ma non segna
Sostenuti dal pubblico di San Siro che poco prima del fischio d'inizio ha esposto il seguente striscione "Per questa maglia, per questa città, e per tutta questa gente.. comunque vada noi ci saremo sempre! Avanti Inter", i nerazzurri partono a ritmo incessante e al 10' collezionano la prima occasione: sinistro preciso di Calhanoglu, Audero blocca sulla linea. Il numero uno ospite, spesso sollecitato, viene aiutato da Yoshida al 23'. Perisic ha una ghiotta occasione dall'altezza del dischietto, il difensore ci mette una pezza e allontana. Due minuti più tardi si vede Lautaro: il colpo di testa dell'argentino finisce di un soffio fuori. Gli uomini di Inzaghi (anch'esso applaudito dalla curva) producono tanto nonostante il muro della Samp. L'unico tiro degno di nota degli ospiti arriva alla mezz'ora: è dell'ex Candreva, palla a lato.
La Samp difende e basta. Audero e Yoshida sono un muro
Muro dicevamo appunto poco fa da parte dei blucerchiati. Protagonista sempre Yoshida, decisivo pure su un tiro di Barella al 34': il giapponese le prende tutte. Il classe 1988 non è irreprensibile di testa su Correa, ma a pensarci questa volta è Audero, tra i migliori. Il portiere scuola Juventus è esaltato, e al 42' salva pure su Lautaro. E' quasi un tiro al bersaglio al quale partecipa anche Dumfries: l'incornata da angolo dell'olandese non colpisce la porta. I gol non arrivano, e al 45' è 0-0. Di Bello fischia due volte e il pubblico è quasi gelato, colpa delle cattive notizie che giungono da Reggio Emilia.
Barella scatenato ad inizio ripresa: ma a segnare sono Perisic e Correa
Lo scudetto è andato, ma i nerazzurri in campo non danno segno di resa. Anzi, nella ripesa ci impiegano 8 minuti per siglare tre gol e mettere ko la Sampdoria. Scatenato soprattutto Barella, il quale entra nell'azione del primo gol (poco prima aveva sfiorato la rete personale), servendo un cioccolatino a Perisic. Il croato è una sentenza in area: 1-0 al minuto 49. I liguri si sfaldano, e regalano spazi all'Inter, la quale non si fa pregare. La Beneamata, con una triangolazione da urlo (Perisic-Calhanoglu-Correa), trova subito il raddoppio (55'), e poi va sul 3-0. Questa volta fa tutto da solo Correa: contropiede e gol. Per il 'Tucu' si tratta del sesto gol in Serie A: l'ex Lazio sa fare solo triplette.
Passerella e applausi a San Siro, Perisic out in barella
Col risultato in cassaforte inizia la passerella a San Siro: Bastoni, Barella e Perisic escono tutti e tre assieme al minuto 60. Tanti applausi da parte della curva pure per il croato, nonostante le ultime voci di mercato. L'addio stagionale al Meazza per l'ex Bayern non è però dei migliori: l'esterno esce in barella a causa di una distrazione. Non mancano cori dedicati anche per Dimarco, interista nel cuore, e Ranocchia, in odore di addio. Al 71' c'è lavoro per Handanovic, forse all'ultima presenza da titolare al Meazza: lo sloveno si fa trovare pronto sul tentativo di Caputo. Al 90' non c'è recupero: vittoria ma niente scudetto.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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