Scudetto in cinque mosse - La centralità, l’essenza, la corsa. Ecco Marcelo Brozovic

Eppure a vederlo, con quel fare spesso scontroso, quasi scocciato, quelle braccia sempre larghe, le smorfie. Poi il personaggio, un po’ costruito un po’ no, sui social, sul campo, il coccodrillo e l’Epic Brozo, le multe e le birre. Eppure Marcelo Brozovic oggi è un concentrato di qualità, quantità, professionalità e il centro nevralgico di questa Inter da scudetto.
ESSENZIALE Non è un caso che Simone Inzaghi appena insediatosi lo abbia posto al centro del progetto dell’Inter che sarà, non è un caso che senza di lui i nerazzurri sono una squadra diversa, spesso senza bussola, perché è il croato ad alzare la testa ed indicare la strada da seguire ai suoi compagni, e chi l’avrebbe detto qualche anno fa.
RIVOLUZIONI Perché Marcelo arriva nel lontano 2015, giovanissimo, con lo stigma del giocatore fantasioso che pecca un po’ di concretezza, troppo fumoso e discontinuo. In effetti i primi anni di Inter sono così, giocate illuminanti a giornate in cui niente gira, poi il dubbio sulla posizione, qual è il suo ruolo? Non è un trequartista, nonostante abbia la qualità per farlo, allora ci pensa Luciano Spalletti: arretriamolo, diamogli compiti di copertura e di impostazione, e la carriera di Brozo subisce una vera e propria rivoluzione. Negli ultimi anni è per distacco il giocatore che percorre più chilometri in serie A, dato da non sottovalutare, perché abbinata a quella corsa, c’è tanta qualità, talmente tanta da cucire uno scudetto sul suo petto, ed essere essenziale per l’Inter che verrà, e almeno su questo, Inzaghi non ha alcun dubbio.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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