Tramezzani: "Inter impressionante, la vedo favorita. Ma Inzaghi non è obbligato a vincere"
Ai microfoni dell'emittente all-news Giornale Radio l'ex difensore dell'Inter Paolo Tramezzani ha affrontato i temi di maggior attualità nella settimana che porta al primo derby stagionale.
L'avventura di Mancini in Arabia Saudita non è partita bene...
“Le aspettative si sono alzate prendendo un allenatore del genere, nonostante l’ottimo lavoro svolto in precedenza da Renard. Due amichevoli lasciano il tempo che trovano, ma il progetto della federazione saudita è ambizioso: si vuole alzare l’asticella e la federazione si aspetta qualcosa di importante. Nelle gare che contano Roberto dovrà far svoltare questa Nazionale".
Qual è il Paese più difficile nel quale hai allenato?
“Di Paesi semplici ce ne sono pochi, a Cipro ad esempio non è stato facile. L’Hajduk Spalato è il club che mi ha regalato più emozioni. Normale che le pressioni e le difficoltà ci siano lavorando in questo tipo di situazioni, basta arrivare con umiltà e fare il proprio lavoro in modo sereno. Ho avuto sempre la fortuna di trovare ottime società nel mio percorso da allenatore, che porta ad avere qualche responsabilità in più anche se le responsabilità maggiori nella vita sono altre”.
Condividi l’idea di lasciare San Siro per giocare in uno stadio di proprietà?
“San Siro è lo stadio in cui ho esordito in A, fa parte della mia vita. San Siro rimarrà sempre San Siro però è giusto anche guardare avanti, mi piace l’idea di una struttura accogliente e moderna".
Inter favorita nel derby di sabato?
“Mi piace molto come sta giocando il Milan che ha introdotto cose nuove prendendo giocatori funzionali. L’Inter a tratti mi fa paura, è impressionante quando recupera palle e palleggia, in tre passaggi riesce ad arrivare nell’area avversaria. È una squadra molto temibile, la vedo ancora leggermente favorita”.
Inzaghi obbligato a vincere lo scudetto?
“Il concetto è un po’ troppo esasperato, chiaro che quando alleni queste squadre l’obiettivo è quello di vincere. C’è la consapevolezza di dover lottare avendo una squadra competitiva per farlo, però l’obbligo stona un po’: vincere non è così scontato”.
Come hai vissuto la vicenda Lukaku?
“Vivendola da tifoso il dispiacere è più sul piano umano perché l’Inter lo aspettava per riabbracciarlo. I tifosi hanno dato molto di più rispetto a quello che Lukaku ha dato in campo. La scelta di andare a Roma la trovo vincente per lui, per rilanciarsi con l’allenatore giusto. Il valore del giocatore non si discute, deve solo stare bene fisicamente per poter fare la differenza”.
Che idea ti sei fatto sui casi Pogba e Bonucci?
"Estremi e molto diversi fra loro: mi dispiace per Pogba che reputo un giocatore fantastico, quello che ha vissuto nell’ultimo anno è orribile. Mi auguro che la situazione possa finire nel modo migliore. Grande dispiacere anche per Bonucci, poteva finire in modo diverso. Chi ci va più di mezzo in questi casi sono i tifosi”.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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