Recalcati: "La differenza psichica profonda tra Lautaro e Lukaku: la fedeltà"

Lunga intervista a Massimo Recalcati sulle colonne di Gazzetta dello Sport in vista della sfida contro la Juventus di domenica sera. "È stato mio padre a trasmettermi questo amore, erano i tempi della Grande Inter. Ricordo da bambino le vittorie in Coppa deiCampioni. Il bianco e nero in tv dava un elemento solenne e quella squadra ancorami commuove. L’Inter era il legame più forte con lui. Ancora oggi quando sogno l’Inter, sogno sempr equalcosa che ruota attorno a mio padre".
Echi sono i suoi eroi nerazzurri di ieri e di oggi?
"Boninsegna con Beccalossi e Zanetti. Oggi amo Barella più di tutti. È irrequieto e geometrico, forte e agile, tecnico e atletico, essenziale e visionario, elegante e rude. Una somma straordinaria di contraddizioni che convergono in un solo punto. Poi Lautaro perché mi ricorda molto Boninsegna".
Ecco, Lautaro: che lettura dà alla sua esplosione?
"Lautaro non è Maradona, ma ha un tratto maradoniano, l’inclinazione pulsionale a segnare, a raggiungere il gol anche dove non sembra possibile. Tiene insieme tecnica e forza in modo raro. In ogni argentino c’è una prodigiosa capacità di sognare, ma la sua esplosione è legata alla fedeltà alla maglia. È la differenza psichica profonda tra Lautaro e Lukaku: la fedeltà. In questo, l’escalation di Lautaro mi ricorda quella di Zanetti. L’identificazione alla maglia potenzia la prestazione e fa guadagnare leadership nel collettivo".
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