Maresca fa notare: "All'estero quasi non sanno chi arbitrerà le partite, ma in Italia..."

Maresca fa notare: "All'estero quasi non sanno chi arbitrerà le partite, ma in Italia..."
venerdì 25 luglio 2025, 09:53News
di Daniele Najjar

L’arbitro Fabio Maresca, ha parlato al "Giffoni Film Festival" di alcune tematiche legate ai direttori di gara. Queste alcune delle sue dichiarazioni riportate dal sito dell'AIA (Associazione Italiana Arbitri).

Sulle novità viste al Mondiale per club: "Come classe arbitrale siamo sempre aperti a tutte le novità, sempre favorevoli a quello che può rendere la fruizione del prodotto calcio più godibile. Questa ipotesi non si è realizzata in coppia Italia solo perché non c’è stato bisogno, sono stati bravi i miei colleghi". 

Sul VAR: "Non ha neanche 10 anni. Di qui a quando avrò smesso le evoluzioni saranno tante. VAR a chiamata? Se questo sarà il percorso lo affronteremo senza nessun problema". 

Sulla difformità di giudizio: "Due episodi simili e due valutazioni diverse? Due episodi proprio uguali è quasi impossibile che avvengano. C’è sempre una sfumatura calcistica diversa. L’obiettivo degli arbitri è avere tutti la stessa risposta su famiglie di episodi. Però – spiega – se in altri sport, come il tennis, si discute sul segno lasciato dalla pallina sul campo, è chiaro che nel calcio ci sarà sempre una sfumatura che farà sì che il pensiero di due tifosi o di due arbitri sarà diverso".

Quanto alla figura dell’arbitro, invece, sottolinea che "sicuramente c’è grande attenzione alla figura dell’arbitro in Italia. In altre nazioni – racconta – quando c’è la designazione di una partita top quasi non si sa chi andrà ad arbitrare. Invece in Italia non è così. L’arbitro è ricordato non per le partite buone che ha arbitrato ma per quelle che ha sbagliato. Ci ricordano per gli errori. Ma quando scendo in campo – assicura – il pensiero è rivolto sempre alla partita, all’evento tecnico. Tutto quello che è intorno sparisce".

Tra gli altri temi affrontati, quello della difficoltà persistente di molte persone gravitanti intorno al mondo del calcio, a iniziare dai calciatori, a fare coming out rispetto alle sue tendenze sessuali: "Il tema LGBTQ+ è un tema delicato. Per quanto mi riguarda, non cambia niente. È una cosa assolutamente normale. Anzi, nel 2025 porci questo problema mi sembra strano, antipatico. Mi sembra un tema un po’ antico da affrontare. Però capisco anche che a volte ci facciamo fuorviare, quanto ai social, dai commenti negativi degli haters".

Sulle violenze indirizzate agli arbitri. "È un tema che mi sta molto a cuore – dichiara Maresca – Nei tre anni in cui sono stato presidente della sezione arbitri di Napoli, sono state tante le aggressioni subite da ragazzi spesso minorenni in categorie giovanili, dilettantistiche. Categorie in cui i giovani dovrebbero formarsi. Tante violenze avvengono a volte a opera dei calciatori stessi. Altre volte capita che i genitori intervengano”. La sua condanna è perentoria: “Questa cosa non possiamo accettarla non solo come arbitri, ma come società”. E conclude: “Siamo esseri umani, come il motto di #Giffoni55, quindi un errore possiamo commetterlo".