Lookman, Leoni: qualcosa è cambiato, sembra un mercato alla Antonio Conte. E giù le mani da Pio Esposito

Non è una provocazione. Qualcosa è cambiato.
Senza giri di parole, se il club avesse voluto chiudere subito l'acquisto di Ademola Lookman, avrebbe anche potuto sacrificare Francesco Pio Esposito per la causa in uno scambio secco. Ritrovandosi immediatamente tra le mani un top player come il nigeriano immediatamente pronto all'uso e per qualsiasi competizione. Specialmente la Champions League. Anche perché è di dominio pubblico il gradimento, con tanto di richiesta fatta dall'Atalanta - tra battute e verità -, per il centravanti sbocciato in prestito allo Spezia e nel giro nelle giovanili della Nazionale italiana.
E invece no. L'Inter ha adottato una linea chiara e non solo deciso di dire "no" all'opzione avanzata dai bergamaschi ma anche ad offerte da 50 milioni per Pio. Questo vuol dire che il club non intende più scegliere tra uno o l'altro e sacrificare qualcuno, ma di avere entrambi in squadra e magari di farli giocare pure insieme. Perciò giù le mani dal bomber di Castellammare di Stabia, peraltro prodotto casareccio dell'Inter, e massima pazienza e nervi a freno per quella che si sta trasformando sempre più in una trattativa a fuoco lento per Lookman.
D'altronde la situazione non potrebbe essere più chiara di così: l'Inter è ferma a 40 milioni, i Percassi battono i pugni sul tavolo e alzano la voce ribattendo con 50+bonus. E da lì nessuno ha fatto più un passo. Eccetto il Pallone d'Oro africano, che ha già trovato da tempo l'accordo per il trasferimento a Milano e non aspetterebbe altro. Per smuovere un po' le acque, mi ripeto come la scorsa settimana, servirà alzare l'offerta. Senza se e senza ma. E giocare sui bonus per rosicchiare qualche milione e avvicinarsi alla Dea. Ma la volontà dell'Inter e di Lookman è di abbracciarsi, presto o tardi.
Poi toccherebbe a Giovanni Leoni. Per dare una boccata d'aria fresca ad un reparto fermo agli Acerbi (37 anni), De Vrij (33 anni) e Darmian (35 anni e più braccetto), anche se il muro di 40 milioni del Parma andrebbe scalfito in qualche maniera, magari con Sebastiano Esposito jolly del caso.
È qui che mi soffermo. Come anticipato all'inizio, all'Inter tira una nuova aria e dopo anni trascorsi ad operare quasi esclusivamente con parametri zero e acquisti a prezzi contenuti, la filosofia sul mercato quest'estate è cambiata. Il club è tornato a spendere. Tant'è che facendo un rapido conteggio, con l'inserimento di Lookman e Leoni nel roster di Chivu la società andrebbe a superare quota 150 milioni in entrata compresi Sucic, Luis Henrique, Bonny e pure il riscatto di Zalewski dalla Roma. Ed è curioso riportare alla mente quanto pesino in questo senso i 130 milioni - spicciolo in più e in meno - ricavati dal cammino strepitoso in Champions League compiuto, al netto del triste epilogo a Monaco.
Ma che l'Inter torni a muoversi seriamente sul mercato è una notizia da sottolineare con l'evidenziatore rosso, perché spese del genere nella Milano nerazzurra non si vedono dagli anni di Antonio Conte, quando portò i vari Barella, Lukaku, Hakimi, Sensi e non solo. Quando vennero poste le basi di un ciclo diventato a lungo andare sempre più... vincente. Elevato all'ennesima potenza da Inzaghi.
Ah, dimenticavo di Pio Esposito. Qual è il grande piano previsto per lui? Beh, considerate le manovre di mercato e la volontà di Chivu di varare un 3-4-2-1, il talento cristallino di 20 anni rimarrà sotto le ali del mister che ha sempre creduto in lui nelle giovanili nerazzurre e lo farà crescere alle spalle di un campione come Lautaro. Nel corso dell'anno avrà le sue chance e non solo da cartuccia di ricambio. Un po' come ha già mostrato al Mondiale per Club. E Thuram? Potrebbe galleggiare tra trequarti e attacco visto il quantitativo immane di partite previste anche per la prossima stagione.
Con questi presupposti, Chivu ne avrebbe di materiale per lavorare.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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