Henrikh Mkhitaryan, il Benjamin Button dell'Inter pilastro del centrocampo

Gioca sempre e ringiovanisce sempre di più. Henrikh Mkhitaryan, classe 1989, è il punto di riferimeno del centrocampo di Simone Inzaghi. Il calcio magari non è uno sport scientifico ma i numeri raccontano tantissimo dell’ex Roma. Mkhitaryan non ha giocato titolare in Serie A solo nella trasferta di Salerno, match vinto dai nerazzurri 4-0 nel quale è subentrato nella ripresa. Se c’è una stella polare nel centrocampo intersita è quella del talento di Erevan, autore di una doppietta nel derby contro il Milan in un campionato in cui ha servito anche sette assist.
Non è semplice descrivere parabola della sua carriera ma tutti lo notano nello Shaktar terribile di Mircea Lucescu, quando la squadra ucraina arriva fino agli ottavi di Champions nella stagione 2012-2013. L’avventura si ferma per mano del Borussia Dortmund che perderà la finale di Wembley e sranno proprio i gialloneri ad essere compagni di Mkhitaryan per i successivi tre anni. Trequartista, esterno nei tre dietro la punta e a volte persino attaccante aggiunto. Dopo il Borussia Dortmund la parentesi inglese al Manchester United e all’Arsenal regala qualche delusione e la gioia dell'Europa League 2017 con i red devils. Ma è proprio in Italia che trova una nuova vita professionale.
L’ottimo periodo trascorso alla Roma con la vittoria della Conferenze League è stato il trampolino di lancio per approdare all'ombra del Duomo. All’Inter è diventato la mezz’ala perfetta per cucire il gioco nerazzurro, la consacrazione definitiva per un giocatore silenzioso che, come spesso si dice, parla con i piedi. Con il suo arrivo a parametro zero l’Inter ha trovato un pilastro di qualità ed esperienza. Non sono mancati gol e trofei come la Supercoppa Italiana (poi sollevata anche nel 2024 a Riyadh), la Coppa Italia insieme alla finale di Champions League persa contro il City.
Il sogno Champions quest'anno è sfumato nella notte di Madrid ma la realtà dice che Mkhitaryan è legato all’Inter fino al 2026. Durante Frog Talks - podcast di Andrea Ranocchia - ha dichiarato: “Fin dal primo giorno all'Inter mi sono sempre sentito in un posto familiare per me, come se fossi già stato qui in un'altra vita, con gli stessi compagni e gli stessi tifosi”. Dichiarazioni d'amore per continuare a sognare tra la gente di S.Siro e conquistare quest'anno il tricolore della doppia stella.
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