Come cambia l'attacco dell'Inter: più freschezza, ma permane un difetto strutturale

L'Inter ha parzialmente rinnovato il suo reparto d'attacco, nella finestra estiva di mercato, sostituendo Angel Correa, Marko Arnautovic e Mehdi Taremi con Ange-Yoan Bonny e Francesco Pio Esposito. La cifra caratteristica della strategia del Club nerazzurro è stata quella del ringiovanimento di un reparto ritenuto cruciale per i successi della squadra.
A differenza del passato, in cui si è preferito puntare sull'usato sicuro - che spesso non si è rivelato tale - l'idea della dirigenza meneghina è stata quella di accompagnare il processo di crescita di giovani dal grande potenziale attraverso la progressiva integrazione in un reparto che vede nei suoi califfi Lautaro Martinez e Marcus Thuram due modelli di riferimento di primario rilievo.
Sia Bonny sia Esposito possono dare un contributo importante in fase offensiva, date le qualità di cui sono già attualmente in possesso: forza fisica e capacità di strappare - sulla falsariga di Thuram - nel caso del francese; doti da bomber e punto di riferimento offensivo, per quanto riguarda l'attaccante italiano.
Se le manovre in attacco dell'Inter hanno assicurato alla compagine nerazzurra degli indubbi valori aggiunti, è altrettanto vero che un difetto strutturale continua a persistere. Il mancato arrivo di Ademola Lookman - o di un altro calciatore dotato delle sue caratteristiche - ha certificato una realtà da cui la maggioranza dei tifosi avrebbe preferito tenersi alla larga.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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