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Come cambia il centrocampo dell'Inter: Diouf per Asllani, la ragione è di sostanza

Come cambia il centrocampo dell'Inter: Diouf per Asllani, la ragione è di sostanzaTUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 00:15News
di Michele Maresca

Il reparto di centrocampo dell'Inter vede due cambiamenti sostanziali, al termine della finestra estiva di mercato, rispetto allo scenario che si presentava prima dell'inizio di quest'ultima. Con la cessione di Kristjan Asllani al Torino - in prestito con diritto di riscatto - e l'acquisto di Andy Diouf a titolo definitivo, la società nerazzurra ha chiarito i suoi auspici dal punto di vista del campo: più muscoli, quantità e sostanza a centrocampo, in linea con le esigenze espresse dal tecnico Cristian Chivu.

La cessione del calciatore albanese era stata preventivata al termine della scorsa stagione, nella convinzione che separarsi fosse la soluzione migliore per entrambi. Il raggiungimento dell'obiettivo è stato però più complicato del previsto, stante la riluttanza di Asllani a sposare progetti tecnici diversi da quelli offerti da squadra di medio-alto livello del Campionato italiano. Alla fine a spuntarla è stata il Torino, anche se l'eventualità di una separazione definitiva dipenderà dalla volontà dei granata di esercitare l'opzione di riscatto prevista per l'albanese.

Sul fronte delle entrate, l'Inter ha deciso di concentrare i suoi sforzi sull'acquisto di una figura dotata di caratteristiche diverse da quelle dominanti nel reparto di centrocampo nerazzurro. Pensando prima Manu Koné - che la Roma ha deciso di non cedere anche a fronte di offerte importanti - e poi affondando il colpo per Andy Diouf, per il quale è arrivato l'investimento finale. Con 25 milioni di euro complessivi da sborsare nelle casse del Lens per consegnare a Chivu una pedina dotata di doti da centrocampista box-to-box, con una spiccata propensione alle accelerazioni palla al piede e una struttura fisica su cui lavorare per plasmarlo anche in fase difensiva.

La scelta dello staff tecnico e della dirigenza nerazzurra è stata dunque chiara, fondata su convinzioni ben definite e speranze altrettanto precise. Il bilancio finale su tale strategia dipenderà inevitabilmente dalla capacità del centrocampista francese di dimostrare la propria utilità in mezzo al campo, associandosi a una figura "di costruzione" nell'ottica di un binomio qualità-quantità da cui l'Inter non ritiene più di poter prescindere.