Claudio Nassi: "Italia vincente? Aspettiamo di vederla con Francia, Germania, Belgio o Spagna"

L'ex attaccante Sasa Bjelanovic, oggi dirigente sportivo, ha parlato in diretta a TMW Radio, nel corso della trasmissione Stadio Aperto con Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini. L'intervista inizia dalle possibilità della Croazia ai prossimi Europei: "Ricordiamoci che anche ai Mondiali 2018 partirono senza aspettative. Ora invece sono ancora secondi al mondo e l'asticella si è alzata: tanti giocatori chiave di quella Nazionale hanno lasciato, Modric è rimasto ma da solo non può sempre tirare la carretta. Già arrivare ai quarti sarebbe un successo, purtroppo non li vedo oltre".
C'è qualcuno dei "nuovi" che la incuriosisce? "Il ricambio generazionale c'è, ma è più in attacco, con i vari Vlasic e Brekalo. A centrocampo quella di Rakitic sarà una grave assenza, anche se gli altri potrebbero dare una mano. In difesa è rimasto solamente Lovren, e vanno capite le sue condizioni. Ci saranno le partite contro Scozia e Inghilterra che saranno giocate come in trasferta, visto che si va in Gran Bretagna, non sarà facile".
Si aspettava di più da Kovacic? "In teoria i numeri parlano a suo favore, ha 27 anni e ha vinto 4 Champions, pur giocando solamente 17' nelle finali. Non è stato protagonista ma c'era, in un contesto top può starci tranquillamente".
Dal gruppo dell'U21 può arrivare su qualcuno di buono nella nazionale croata? "Giocatori interessanti ce ne sono: Gvardiol, difensore classe 2002 che nel giro di qualche anno giocherà ad alti livelli, ma anche il terzino sinistro Bradaric. A questi giovani però mancano le caratteristiche da leader che hanno i vari Perisic e Mandzukic. Ho paura che manchi loro il carattere necessario".
Brozovic è diventato insostituibile nell'Inter. "Si trova molto bene lì, anche se ora hanno cambiato allenatore lui ha un carattere talmente particolari che sono più gli altri ad adattarsi a lui che non il contrario. Sono sicuro che Inzaghi saprà metterlo a suo agio e inserirlo al meglio, nel percorso con Conte è stato fondamentale".
Perché non è andata bene Mandzukic al Milan? "Con un anno e mezzo di inattività a quell'età riuscire a tornare su livelli da Milan senza infortunarsi non è semplice. Puoi averci la grinta e la volontà, ma è così. Penso che lui per primo abbia capito che difficilmente potrà giocare ancora su questi ritmi".
Che ne pensa del Como che torna in Serie B? "Negli ultimi 10-15 anni si sono visti fallimenti, questa è una proprietà che, pur ricca e ambiziosa, non farà certi sbagli. Sono contento, è stata la mia prima esperienza italiana, meritano di tornare sui palcoscenici importanti del calcio italiano".
Lei che ci ha giocato quand'era giovane, se l'aspettava un Jorginho così? "No, anche se si vedeva che aveva numeri importanti. Ci ho giocato insieme in Serie B, con Mandorlini che l'ha fatto esordire riconoscendo il suo talento. Ha un'intelligenza fuori dal comune e una tecnica sopraffina, sta facendo cose meravigliose e sono contento perché siamo amici".
Si sta scaldando per nuovi incarichi? "Filtra un po' più di ottimismo rispetto agli ultimi mesi, quantomeno ho delle promesse. Vediamo se saranno mantenute, ma fino a poco fa nessuno voleva nemmeno promettermi nulla".
Anche in Italia? "Sì, anche se non dalla porta maggiore. Quella secondaria comunque mi va benissimo, sono dell'idea che la gavetta vada fatta".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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