Chivu onesto: "La responsabilità della prestazione è mia, ci metto la faccia. Non sono riuscito..."
Cristian Chivu si è pronunciato a Prime Video nel post-partita di Inter-Kairat: "Il responsabile sono io, mi prendo tutte le colpe. Non sono riuscito a far capire l'importanza di questa partita, anche io ho sperimentato da giocatore quanto è difficile giocare ogni tre giorni, calarsi nella realtà di una partita come questa. Mi prendo i tre punti e la responsabilità di non essere riuscito a trasmettere qualcosa in più che serviva per fare una prestazione che ci avrebbe permesso di stare più tranquilli".
Però ha imparato...
"Per me è una lezione, dovrei fare meglio da allenatore per trasmettere la voglia di essere dominanti".
Ti è venuto in mente qualcosa della partita giocata contro il Rubin Kazan?
"Sì, qualche fantasma ho iniziato a vederlo. Anche perché loro erano rimasti in partita, mentre noi non riuscivamo a metterli in difficoltà. Non riuscivamo ad esprimere ciò che avevamo preparato. Mi è venuta in mente qualche partita giocata da calciatore, ma ora io sono l'allenatore e sono responsabile di quello che accade. Io ci metto la faccia, i miei calciatori lo capiscono.
C'era un patto con Lautaro?
"Non penso che un giocatore si permetterà mai di chiedermi di giocare, sono stato io ad avere l'idea di farlo giocare per 45 minuti. Quello che volevamo fare era dargli un'opportunità: lui ha fatto gol, siamo tutti contenti, ma io sono ancora più contento della scivolata fatta nella nostra metà campo perché dà l'idea del suo spirito. Il calcio è un gioco, non bisogna vedere i fantasmi. Vale per lui, come per tanti altri, tutti devono dare il proprio massimo ma si tratta sempre di una partita. La devono giocare col sorriso.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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