Cassano: "Barella, Bastoni e Dimarco esaltati dalla stampa... I giovani? Non giocano perché scarsi"

Cassano non risparmia nessuno. L'ex giocatore, noto negli ultimi anni per dichiarazioni pungenti, ne ha tirata un'altra fuori dal cappello. Inizia l'analisi sul match contro la Norvegia quasi deridendo l'Italia, incontro in cui oltre all'essenza di Odegaard, ha visto la nazionale di Solbakken, molti giocatori hanno giocato sotto tono, a partire da Nusa e arrivando a Sorloth. Il mirino poi si è spostato sui giocatori dell'Inter, i quali sono da molti considerati come i più forti italiani, ma secondo Cassano sarebbero soltanto mediocri esaltati dalla stampa italiana. Alla fine arriva anche la critica nei confronti dei giovani italiani. Molti chiedono a gran richiesta l'inserimento di gioventù ma per Antonio c'è solo una parola per giudicarli: scarsi.

“In Rai avete detto che la Norvegia era venuta a Milano in ciabatte: secondo me sono venuti proprio scalzi. Questo nel primo tempo, poi nel secondo tempo hanno fatto capire. A differenza di chi diceva che non bisognava avere paura della Norvegia, la stessa Norvegia ci ha detto sul campo che è più forte di noi. E sono convinto che anche senza Haaland la Norvegia sia più forte e giochi meglio dell’Italia. Che non ha Odegaard, che ieri non c’era, ma nemmeno Nusa e Sorloth. Ci hanno fatto sette gol in due tempi tra andata e ritorno”.

“Tanti incompetenti non capiscono che noi non siamo nè in prima nè in seconda fascia, siamo proprio nell’ultima: sentivo che non dobbiamo aver paura della Svezia ma in realtà noi dobbiamo aver paura anche della Macedonia, di tutti. Facciamo passare per campioni Barella, Bastoni, Dimarco, Di Lorenzo, esaltati solo dalla stampa italiana, in mezzo non abbiamo nessuno, l’unico campione è Donnarumma, che è un leader, il nostro calcio si è fermato a 10-15 anni fa, non abbiamo qualità. Le parole sui giovani? Sono scarsi, ecco perché non giocano. Pio? Ha fatto bene, sta facendo un buon percorso, ha 20 anni non 17, quando Haaland dice che non lo conosce ricordiamoci che nessuno più in Europa vede il calcio italiano"