Dal caso Thuram al rischio Lautaro: dove serve intervenire a gennaio

Dal caso Thuram al rischio Lautaro: dove serve intervenire a gennaioTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 00:00Editoriale
di Marta Bonfiglio

Tra poco ci risiamo. Non manca poco ma neanche tanto. Il mercato di gennaio, comunemente detto di riparazione, sta arrivando. E allora quale momento migliore, se non quello della pausa nazionali, per iniziare a scrivere articoli confusionari su chi resta e chi parte. In casa Inter, ormai, è diventata routine mettere alla porta Acerbi e de Vrij. Si leggono titoli su titoli riguardo al loro possibile addio, vengono dati per partenti da circa due anni e, puntualmente, restano al loro posto. La realtà, almeno fino a oggi, è che la coppia di veterani continua a rappresentare un punto di riferimento per l’ambiente nerazzurro, dentro e fuori dal campo.

Pare sia già stata stilata una lista di nomi che, sui taccuini che poggiano sulla scrivania di viale della Liberazione, sono ben evidenziati. Tutti nomi per la retroguardia nerazzurra: si è parlato di Upamecano, Kim, de Ligt, Gila e ora Ordoñez il pilastro della linea difensiva del Bruges. Quest'ultimo ha l'identikit che l'Inter vuole da tempo: giovane, tecnico, aggressivo ma soprattutto futuribile e pronto ad esplodere. L'Inter tra gennaio e l'estate farà un investimento in difesa, e questo è certo, ma siamo così sicuri che adesso se si guarda alla situazione complessiva della rosa, l’attenzione sia davvero ben indirizzata? Perché parlare ancora di difensori, quando in realtà il reparto che rischia di presentare più incognite è l’attacco?

La sensazione è che si continui a guardare indietro, mentre davanti si apre un piccolo vuoto. È vero, l’Inter di Cristian Chivu non ha accusato troppo l’assenza di Marcus Thuram, costretto ai box per oltre un mese. La squadra ha saputo tenere botta, il tecnico ha gestito bene le rotazioni godendo anche di Bonny e Pio Esposito, ma è altrettanto vero che Lautaro Martínez ha dato segnali di affaticamento evidenti. Il Toro ha già svolto gli straordinari, forse troppi, e il calendario non aspetta nessuno. Da qui a primavera le energie rischiano di finire in riserva.

A gennaio, più che pensare a un nuovo difensore, bisognerebbe forse concentrarsi su un innesto offensivo. 

Chivu, da parte sua, ha mostrato di avere le idee chiare anche nel reparto arretrato. L’esperimento di Yann Bisseck come centrale, durante le ultime settimane, ha dato risposte più che positive. Il giovane tedesco, ha mostrato personalità, pulizia negli interventi e un’affidabilità che fanno pensare a una progressiva consacrazione. Se davvero dovesse confermarsi in quella posizione, il tanto chiacchierato "problema difesa" rischia di essere più mediatico che reale. A maggior ragione se si considera che Manuel Akanji verrà riscattato: un’operazione che garantisce continuità e qualità alla linea arretrata, senza la necessità di stravolgimenti. Non ci sono, insomma, emergenze da risolvere con urgenza.

Il discorso cambia, invece, se si butta un occhio al reparto offensivo. L’Inter ha numeri di alto livello, ma la sensazione è che la coperta sia corta proprio dove servirebbe allungarla. E se l’obiettivo è restare competitivi su tutti i fronti, dall’Europa al campionato, un attaccante in più potrebbe rappresentare non un lusso, ma una necessità.

Marotta e Ausilio potrebbero individuare un profilo utile, magari giovane, capace di inserirsi e garantire freschezza nei momenti più pesanti della stagione. Anche perché il rischio, andando avanti così, è di chiedere troppo a chi ha già dato tanto.