Non ci saranno più innesti futuribili, i giovani dovranno già essere "titolari".
Nelle ultime settimane, si sono letti almeno 20 nomi di giovani giocatori, bravi, ma che stanno pian piano crescendo o con esperienza "zero". Dopo gli abbagli che portano il nome di Luis Henrique, ma soprattutto di Andy Diouf, la dirigenza non prenderà più in considerazione giovani che da 20 partite, si fa per dire, stanno facendo "benino" in piccole squadre, ma che non conoscono l'Europa, non sanno come fatta la maglia della nazionale e precedente all'anno in corso hanno giocatot in squadre a molti sconosciuti o in giovanili di cui non si sapeva l'esistenza.
Quest'anno Pio Esposito e Bonny sono stati colpi vincenti, Sucic più giovane di Diouf e Luis Henrique, sta pian piano prendendo dimestichezza con il campionato e con l'Italia, mentre il brasiliano ex Marsiglia e il giovane del Lens non sono giocatori che daranno garanzie future. Si leggono cento nomi accostati alla squadra nerazzurra. Tutti i classe 2004, 2005 che fanno bene quattro barra cinque partite sembrano essere destinati a diventare fuoriclasse o ad accendere derby di mercato da mille e una notte.
La realtà è diversa, molto diversa. Il mercato di Marotta e Ausilio sarà un mercato intelligente, dove anche la proprietà ha capito che un 30enne "campione" fa guadagnare molti più punti di tre 21enni sconosciuti da 70 milioni complessivi. Per questo i giocatori giovani vanno acquistati ma solo se da Inter e da Meazza, vedi Aleksandar Stankovic o Elia Caprile. I giovani futuribili di 20 anni che stanno facendo bene da 1 mese, con un passato sconosciuto, un nome che non ricordi di aver mai sentito e l'Europa vista solo in cartolina, non servono e serviranno mai ad una squadra come l'Inter.
Buona settimana.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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