"L'Inter è casa. Non dimenticherò mai le mattine con Ibra e Milito": il racconto di Filip Stankovic

"L'Inter è casa. Non dimenticherò mai le mattine con Ibra e Milito": il racconto di Filip StankovicTUTTOmercatoWEB.com
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 06:15Ex Inter
di Michele Maresca

"Per me l’Inter è casa. Ci sono entrato quando ero solo un bambino. Ho passato momenti bellissimi con loro che non dimenticherò mai. Come le volte che apriva la porta (papà Dejan, ndr.) della nostra camera: 'Oggi non andate a scuola, venite con me alla Pinetina'". Lo afferma il portiere Filip Stankovic, in un'intervista concessa a Gianlucadimarzio.com, ricordando con visibile emozione i momenti del passato che lo legano al Club nerazzurro.

"Erano le mattine più belle. L’Inter aveva vinto e noi saremmo andati lì, in mezzo ai compagni di papà. Mi mettevo i guanti di Julio Cesar ed ero pronto a partire. Io e i miei fratelli stavamo lì ad ammirarli. Quanti ricordi… I passaggi con Ibra e Milito, le parole di Maicon, una partitella tra di noi sotto la pioggia con Mourinho appoggiato alla panchina a osservarci. O i consigli e le cene con Julio. Istantanee che custodisco con cura in me. L’Inter è e sarà sempre la mia casa", ha proseguito il portiere serbo.

Infine, un commento sul difficile processo mentale da lui affrontato per superare lo shock della rottura del crociato: "Non è stato semplice. Non ero abituato a stare lontano dal calcio. Sei in casa, immobile. Gli altri vanno avanti, tu intanto sei fermo. Ma non sono mai stato abituato a mollare e ad arrendermi. E non l’ho fatto neanche in quel momento. In quei tre mesi non c’è stato un giorno in cui ho riposato. Ho ordinato a casa delle luci per migliorare la mia reazione, un oggetto che lanciava le palline e io le paravo. Ero presente con la testa, mi inventavo sempre qualcosa da fare. Avevo già davanti a me l’obiettivo di tornare".