Callegari: "PSG simile al Bayern, non al Barcellona"

Callegari: "PSG simile al Bayern, non al Barcellona"TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 14:50News
di Marco Corradi

Nel suo editoriale per calciomercato.com, Massimo Callegari presenta il PSG ai tifosi italiani: "Una carrozzeria di lusso con un motore da formula uno e quattro ruote motrici: ecco il PSG, un gioiello di tecnica, potenza ed energia. Una fuoriserie che Luis Enrique ha guidato alla finale contro l’Inter dopo un inizio di Champions da incubo, un punto in quattro gare contro Arsenal, Atletico Madrid (partita a lungo dominata) PSV e Bayern. Poi la fragorosa svolta: sul ciglio del burrone nello scontro diretto contro il City alla penultima giornata, sotto 0-2 al 45’, ecco la straordinaria rimonta guidata da Dembelé, subentrato all’intervallo dopo l’inattesa esclusione iniziale. 

C’è un sottile filo che lega questa serata a quella dell’Emirates, 1 ottobre 2024, in cui il Paris aveva toccato il fondo, (ab)battuto 2-0 dall’Arsenal, senza Dembelé estromesso per motivi disciplinari. Già, la disciplina. L’intransigenza dell’allenatore asturiano è nota a tutti negli ambienti da cui è passato. In una trasferta a Bergamo con la Roma, il totem De Rossi venne lasciato fuori perché si presentò in ritardo alla riunione tecnica; a Barcellona, Lucho rischiò il posto rinunciando a Messi sul campo della Real Sociedad. Lui è così: riconosce il talento ma sul rispetto delle regole non ammette deroghe, nemmeno ai big. 

Dimenticabile la scelta di preferire il russo Safonov a Donnarumma nella prima fase di Champions a Monaco di Baviera, memorabile in passato il confronto vis à vis con Mbappé, al quale contestava la scarsa attitudine difensiva. Quella che gli ha invece garantito da gennaio in avanti il fantastico Kvaratskhelia parigino: sterzate formidabili, tiri a giro di napoletana memoria e contropiedi fulminei. Non sono però solo il georgiano e il miglior Dembelé della carriera (33 gol e 11 assist da centravanti, “falso” per caratteristiche originali ma verissimo per efficacia) i protagonisti del crescendo rossiniano del PSG, progredito grazie a un centrocampo che abbina la tecnica di Fabian Ruiz, le geometrie di Vitinha (miglior regista della stagione per continuità) e la capacità di recupero palla dell’altro portoghese Joao Neves, aggressivo e fisico nonostante la statura".

La chiosa è sulla valutazione finale del top club francese: "L’Inter troverà un avversario fortissimo, che vorrà scrollarsi di dosso la “sindrome Chelsea” proprio all’Allianz Arena, dove i Blues nel 2012 conquistarono la loro prima Champions dopo anni di investimenti della gestione Abramovich. Dopo di lui, la grande attesa toccò allo sceicco Mansour del City e, ora, al megadirettore galattico (cit.) del club parigino dal 2011, Nasser Al Khelaïfi. Dopo le cessioni di Neymar, Messi e Mbappé, oggi il suo PSG per caratteristiche è un po’ più vicino al Bayern che al Barcellona: più solido, più strutturato tatticamente e fisicamente, anche un po’ più esperto dei catalani che hanno fieramente battagliato con l’Inter per 210’ e oltre. E più sereno, perché il titolo di Ligue 1 è già stato conquistato, garantendosi la possibilità di concentrarsi con tre settimane di anticipo sul Santo Graal inseguito da 14 anni".