L'Inter ha un piano-B, ma quanta sofferenza. Il gol di Carboni non deve nascondere la polvere sotto il tappeto

Da una partita difficilissima da decifrare arrivano due buone notizie. La prima è che l'Inter ha un piano-B che si chiama 3-4-2-1: schierato dall'inizio con Esposito-Zalewski dietro Lautaro, abiurato al 46' col ritorno al 3-5-2 e Pio-Lauti punte e rispolverato nei minuti finali. Una novità tattica che non ha ancora attecchito del tutto, ma che potrebbe essere rispolverata anche nei prossimi mesi e indirizzare le scelte di mercato: chissà che non si vada all-in su un trequartista o un giocatore di qualità, il nome che viene in mente è subito quello di Nico Paz anche se sarà tutt'altro che semplice strapparlo alla diarchia Como-Real Madrid.
La seconda buona notizia è l'ingresso nelle rotazioni dei giovani, nato più per necessità che per una reale volontà di stravolgere l'Inter. Con sette giocatori out le opzioni, soprattutto in attacco, erano davvero ridotte e dunque serviva qualcosa di diverso. Cristian Chivu ha deciso di darlo inserendo Pio Esposito, autore di un debutto incoraggiante, e lanciando Valentin Carboni nel finale: fantasista per dieci minuti, tuttocampista e tutta fascia nel recupero. Proprio lui ha restituito la vittoria all'Inter, dopo una gara complicatissima e una prestazione (psicologicamente e tecnicamente) non all'altezza del suo blasone.
Sono nati con la linea verde i primi tre punti nerazzurri nel Mondiale per Club, ma il gol del 2-1 non deve mettere la polvere sotto il tappeto. C'è tantissimo da lavorare sia per i giocatori che per Chivu stesso. Le mosse del tecnico e la sua gestione della partita non hanno convinto, basti pensare che il più positivo del primo tempo (Zalewski) è stato anche il sostituito al 45' mentre Dimarco e Carlos Augusto annaspavano per novanta minuti. La voglia di cambiare tutto ed entrare a gamba tesa, per il momento, ha portato il rispetto della squadra ma anche più danni che benefici.
Per ciò che riguarda i giocatori, invece, sono mancati quasi tutti i big: Barella confuso, Lautaro inerme fino al gol, la difesa in soggezione. La sensazione è che ci siano pochissime energie e ancor meno motivazioni, dopo un'annata sfibrante e il tonfo di Monaco. Chissà che questo successo non cambi l'atteggiamento visto che l'Inter, a meno di sorprese durante Monterrey-River, è a un passo dagli ottavi e contro i Millonarios, ma anche contro Dortmund o Fluminense/Sundowns, non potrà giocare così: possesso palla lentissimo, poche idee ma confuse, scarsissima precisione (26 tiri e solo 4 in porta). C'è tanto da lavorare, se si vuole fare strada: andare avanti porterebbe anche introiti importanti sul mercato...
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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