Inter delusa da Inzaghi? Marotta con le idee chiare: "Ormai fa parte del passato"

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di Marta Bonfiglio

Il presidente dell'Inter Giuseppe Marotta è stato intervistato da Sportmediaset prima della partita della notte contro il Monterrey: "Inzaghi? Questi tipi di dichiarazioni si susseguono così come le smentite. Noi abbiamo preso atto della volontà dell'allenatore, ormai fa parte del passato e non entriamo in analisi più approfondite. Oggi siamo qua, è l'inizio o forse la coda di una stagione, è un punto di congiunzione tra vecchia e nuova stagione. L'importante è l'orgoglio di essere qua, soprattutto con Chivu".

"Mercato a Mondiale finito? Da mesi io, Ausilio e Baccin lavoriamo per individuare i profili che possono fare al caso nostro. Alcune operazioni le abbiamo già condotte e altre le andremo a chiudere nel prossimo mese. Ma soprattutto c'è da sottolineare la volontà nostra e della proprietà di mantenere lo zoccolo duro della squadra da parte nostra".

Alla vigilia della sfida tra Real Madrid e Al Hilal nel Mondiale per Club, Simone Inzaghi è tornato a parlare del suo addio all’Inter, rispondendo alle critiche piovute dopo la sua uscita e la successiva firma con il club saudita.

"Ho sentito di tutto, come spesso è accaduto nei miei quattro anni all’Inter. Se questo è il prezzo da pagare, lo faccio volentieri", ha dichiarato l’ex tecnico nerazzurro in conferenza stampa. "È nulla in confronto al bene che ho ricevuto dal mondo Inter: dai tifosi, dalla dirigenza, dai calciatori. Mi mancherà tutto, anche le accuse più ingiuste".

Sulla squadra araba:

"L'anno scorso, Jorge Jesus era l'allenatore dell'Al Hilal, e la squadra aveva giocatori eccellenti. Io ho accettato la sfida e sono uscito dalla mia zona di comfort dopo diversi anni all'Inter. Voglio cambiare il mio modo di pensare, il mio stile di gioco e provare cose nuove. Non c'era nessun'altra squadra che avrei voluto allenare. Quindi ho scelto l'Al Hilal".

Inzaghi ha poi ribadito di aver vissuto un’esperienza intensa e positiva a Milano:

"Sono stato bene e ho dato tutto me stesso. Alla fine, per il bene dell’Inter, anche società e dirigenza erano convinte che la cosa più giusta fosse separarsi, pur con tanto dolore da parte di tutti", ha concluso il tecnico con toni pacati e riconoscenti.

Imbarazzo e delusione: sono questi i sentimenti che circolano in casa Inter dopo il risveglio californiano e le dichiarazioni di Calzada che hanno riportato alla luce la scelta di Simone Inzaghi di lasciare il club. Secondo La Gazzetta dello Sport, l’ex tecnico avrebbe raggiunto un accordo verbale con l’Al Hilal già prima della finale di Champions League contro il PSG, con la firma arrivata solo successivamente. Una decisione che il club non si aspettava, tanto che durante il media day del 26 maggio, con la presenza anche dei rappresentanti di Oaktree, le parole di Inzaghi lasciarono spiazzata la dirigenza.

Il disappunto nasce non solo per il contenuto delle dichiarazioni, ma per il modo in cui tutta la vicenda è stata gestita: l’Inter credeva che l’allenatore fosse concentrato esclusivamente sulla finale, mentre in realtà esisteva già un contratto pronto, redatto con l’aiuto di avvocati e intermediari, incluso il figlio del tecnico.

La delusione è aggravata dal fatto che la società, fiduciosa nella permanenza di Inzaghi, non aveva avviato alcun contatto con altri allenatori. Nemmeno nei colloqui quotidiani pre-finale si era intuito un addio imminente. Solo dopo la sconfitta, un dubbio era emerso, poi rientrato troppo tardi.